ROMA – Non c’è crisi che tenga: la corsa del caro affitti continua interperrita, nonostante la maggiore offerta di locali. Nell’ arco di dieci anni, dal 1999 ad oggi, i prezzi richiesti per gli affitti sono cresciuti del 130% e del 145% nelle grandi città. Da una ricerca effettuata dalla CGIL e dal SUNIA (Sindacato Nazionale Unitario Inquilini e Assegnatari) su un campione di 10.000 offerte abitative, oggi, chi si appresta a stipulare un contratto di locazione pagherà in media 1.100 euro al mese. Più di un mutuo.
Oltre al canone sono salite anche la domanda e l’ offerta di case in affitto. Aumentano le offerte per tagli piccoli e sopratutto bilocali situati in zone periferiche.
I PREZZI PER GLI AFFITTI
I canoni maggiori si registrano al centro di Roma e Milano (rispettivamente, 2.300 e 2.250 euro al mese). In queste due grandi città a vivere in affitto é il 25% delle famiglie (la media in Italia è del 20%). I sindacati lamentano la riduzione delle risorse a sostegno degli inquilini. Il Fondo di sostegno all’ affitto dal 2000 – sottolineano – si è infatti ridotto del 44,41% e le previsioni vanno nella direzione di ulteriori cali.
I MUTUI
Nel frattempo l’ indice Euribor (Euro Interbank Offered Rate) rompe un’ altra importante soglia e scende sotto il 2%, portando verso il basso anche il livello dei mutui che pesano sulle tasche di molte famiglie italiane. E’ infatti proprio l’ Euribor a tre mesi il tasso che le banche applicano tra loro sui prestiti trimestrali dei depositi e quindi quello sul quale vengono calcolati anche i mutui della casa.
Ormai da mesi continua, settimana dopo settimana, il calo dei tassi, messo in moto dai ripetuti tagli del costo del denaro da parte della Banca centrale europea. Si tratta del livello minimo dal primo aprile 2004.
Ottima notizia, dunque, per chi ha un mutuo sulle spalle. Resta sempre il problema, tuttavia, di chi non ha le liquidità necessarie per aprire un mutuo ed è dunque soggetto a canoni da strozzinaggio per l’ affitto nelle grandi città.