Il terzo trimestre del 2011 è stato davvero foriero di successi per la Banca Nazionale del Lavoro, l’istituto di credito che, come è noto, fa parte del gruppo francese Bnp Paribas: i due elementi che balzano subito agli occhi sono senza dubbio gli impieghi e l’utile lordo, i quali sono risultati entrambi in rialzo, due dati molto incoraggianti. La situazione economica di riferimento è piuttosto complicata, ma questa trimestrale conferma anche che vi sono banche italiane in salute. Entrando maggiormente nel dettaglio di queste stime, c’è da dire che gli stessi impieghi hanno subito una crescita pari a quasi quattro miliardi di euro (3,9 per la precisione), con incremento di ben 5,7 punti percentuali che si è ottenuto attraverso il confronto con lo stesso periodo dello scorso anno.
L’utile lordo, invece, ha beneficiato soprattutto degli ottimi risultati conseguiti dal comparto “private banking”, con un totale complessivo di 135 milioni di euro e un aumento di ben 18,4 punti percentuali (il confronto è sempre lo stesso, vale a dire con il periodo luglio-settembre del 2010). Molto importante, poi, è stato anche il contributo fornito dai prestiti alle imprese, mentre quelli destinati ai clienti individuali devono essere associati alle performance del credito al consumo. Quali altri dati hanno destato il maggior ottimismo in tal senso?
Sicuramente può essere citato il margine di intermediazione che, con i suoi 780 milioni di euro, ha fatto registrare un incremento pari a due punti percentuali rispetto allo scorso anno. Al contrario, qualche preoccupazione viene creata dai depositi, in calo del 2%, un declino che può essere spiegato con la concorrenza che Bnl è costretta a subire in questo ambito. Infine, le sei nuove agenzie che sono state aperte nel periodo in questione hanno provocato l’espansione dei costi operativi, anche se il +1,4% non è poi così preoccupante, come anche il rapporto tra il costo e il reddito.