La Securities and Exchange Commission (Sec), la Consob americana per intenderci, è intervenuta in merito al recente fallimento della MF Global Holdings Limited, quella che può essere definita la prima vittima della crisi economica europea: l’intervento ha riguardato, in particolare, la revisione di alcuni scambi che hanno coinvolto la compagnia e le sue obbligazioni convertibili, un provvedimento utile per determinare se c’è stato qualche investitore che è riuscito a vendere tale debito in base alle informazioni confidenziali prima del crack in questione. Bisogna ricordare, infatti, che l’adesione al tristemente celebre Chapter 11 è avvenuta a causa dell’eccessiva esposizione al debito sovrano di paesi dell’eurozona.
Gli investigatori si stanno dunque focalizzando su quegli scambi finanziari che sono stati posti in essere alla luce degli annunci che riguardavano il declassamento del rating della MF Global. L’argomento non è ancora pubblico e dunque tutte queste indiscrezioni sono state fornite in maniera del tutto anonima. La bancarotta è stata dichiarata in maniera ufficiale lo scorso 31 ottobre: il debito della compagnia di New York era aumentato a dismisura negli ultimi tempi, soprattutto a partire dai mesi estivi e ora sarà necessario venire incontro alle esigenze di creditori importanti, come diverse banche e operatori internazionali (tra tutti, si possono ricordare Deutsche Bank e American Express).
John Nester, uno dei portavoce della Sec, ha preferito non commentare queste notizie, mentre la stessa MF Global ha fatto sapere di non poter esprimere alcun giudizio sui movimenti di prezzo per quel che concerne le proprie azioni e obbligazioni. Una delle istanze riguarda titoli convertibili della società statunitense: si tratta di una vendita da 287,5 milioni di dollari con la scadenza quinquennale e il rendimento fissato all’1,875%, una operazione realizzata circa un’ora prima che Moody’s annunciasse il taglio dei rating fino al livello “junk”, come riportato in modo fedele da Trace, il sistema obbligazionario della Financial Industry Regulatory Authority.