Sony, il principale operatore giapponese per volumi di esportazioni, ha annunciato di aver rivisto le proprie previsioni per l’esercizio in corso: secondo la compagnia asiatica, l’anno si chiuderà con una perdita determinanta dall’apprezzamento eccessivo dello yen, dalle alluvioni in Thailandia e da un trend altalenante nelle vendite dei televisori. Nelle ore successive all’annuncio della revisione dei dati annuali, Sony ha perso oltre l’8% alle quotazioni sulla Borsa di Tokyo.
Più nel dettaglio, la compagine ha dichiarato che l’anno fiscale (che si chiuderà il 31 marzo 2012) terminerà con una perdita pari a 90 miliardi di yen (circa 1,2 miliardi di dollari), contro la precedente proiezione che dava invece l’azienda in grado di poter concludere l’esercizio con un risultato positivo per 60 miliardi di yen.
La perdita conseguita da Sony sarà la quarta consecutiva, e potrà certamente essere ricondotta all’accresciuta concorrenza che l’azienda giapponese si trova ad affrontare, sia all’interno dei confini continentali (Samsung) sia all’estero delle terre vicine (Apple).
Di tale opinione sembrano essere gli analisti di JP Morgan Chase & Co., secondo cui Sony potrà invertire la negativa tendenza che l’ha vista protagonista negli ultimi esercizi solamente se si concentrerà sui fattori interni, andando a sviluppare modelli di business e prodotti che possano differenziarla dai principali concorrenti.
Sony, che è il terzo produttore mondiale di tv, ha spiegato che la decisione di ridurre le proprie previsioni di redditività di fine anno fiscale è coincisa con la revisione dei target di vendita del segmento televisivo, considerato che le alluvioni che hanno coinvolto la Thailandia hanno falcidiato la produttività degli impianti locali (un peso determinante nella revisione dei dati, ad ogni modo, l’ha avuto anche il cambio sfavorevole dello yen). Complessivamente, le vendite programmate sono così scese da 22 milioni di unità alle attuali 20 milioni di unità.