L’agenzia di rating Moody’s si scaglia ancora contro Cipro: quest’ultima settimana, infatti, è stata caratterizzata da un ulteriore declassamento dell’isola del Mediterraneo, un provvedimento che si è reso necessario a causa dei nuovi impegni che dovrà assumersi il governo di Nicosia. In effetti, sarà necessario sostenere in maniera adeguata il settore bancario per tutto il corso del 2012, dato che quest’ultimo è fin troppo esposto alla crisi greca e non solo per l’estrema vicinanza geografica. Per tutti questi motivi, il debito sovrano ha subito un ridimensionamento piuttosto pericoloso, con il rating che è passato da Baa1 a Baa3, un livello che identifica ancora una affidabilità discreta dell’investimento, ma che è anche a un passo da una valutazione peggiore, vale a dire l’affidabilità sufficiente, vale a dire quella in cui comincia la vera e propria zona a rischio e crescono le possibilità di default entro un anno.
La piccola nazione è dunque a un passo dal baratro, con la speculazione che incombe. Come bisognerà raffrontarsi a tale evento e quali conseguenze avrà nell’immediato? L’urgenza di un sostegno pubblico al settore delle banche si è accresciuta nel momento in cui Nicosia ha perso il proprio accesso privilegiato ai mercati finanziari internazionali; questa situazione, infatti, dovrebbe costringere il paese a domandare delle misure nuove di finanziamento. Pertanto, sarà inevitabile un impatto negativo importante sullo Stato, come ha anche voluto sottolineare la stessa Moody’s nel comunicato di accompagnamento alla sua decisione.
Tra l’altro, il supporto governativo agli istituti di credito presenti in questo territorio potrebbe aumentare ancora nel corso dei prossimi mesi, tenuto conto dei rischi economici e finanziari che attualmente minacciano la Grecia; un’ultima ragione che sta alla base di questo declassamento, comunque annunciato da tempo, sta nella debole capacità di Cipro di mettere in funzione delle reali riforme strutturali e di bilancio, le quali sono necessarie per assicurare il buon funzionamento delle finanze pubbliche del paese.