Qantas Airlines, la compagnia aerea australiana recentemente terminata al centro di una dura contestazione sindacale che ha – di fatto – lasciato con gli aerei fermi per due intere giornate, sta lanciando una serie di iniziative che potrebbero permettergli di chiudere bonariamente i disservizi generati nei confronti della propria utenza. Una serie di provvedimenti che prenderanno il via dal prossimo mese di dicembre, generando ulteriori aggravi al bilancio della società, già messo a dura prova dallo scorso sciopero.
L’azienda ha infatti deciso di scusarsi con la propria clientela offrendo alla stessa dei voli gratis. Gli utenti Qantas, che non hanno potuto usufruire dei voli programmati per la due giorni di sciopero, potranno così usufruire di ticket gratuiti, spendibili entro due anni, per volare in Australia o in Nuova Zelanda. Un provvedimento iniziale, sostiene l’amministratore delegato Alan Joyce, che sarà seguito da altre azioni che la compagnia desidera rendere concrete per distendere gli animi nei confronti dei propri clienti, la cui pazienza è stata messa a dura prova dall’immobilismo delle infrastrutture societarie.
Nelle 48 ore di mobilitazione cominciate il 29 ottobre, Qantas stima che ad essere penalizzate dai disservizi siano state circa 80 mila persone. Un vero e proprio disastro commerciale, che adesso l’azienda cerca di evitare riavviando le trattative per poter trovare una rapida risoluzione delle controversie sorte con le parti industriali. Stando agli analisti locali che hanno cercato di quantificare con attendibilità il pregiudizio sofferto dall’azienda australiana, Qantas avrebbe perso circa 70 milioni di dollari per lo sciopero di due giorni, cui occorrerà aggiungere circa 20 milioni di dollari quale costo delle iniziative “riparatorie”.
A beneficiare del flop di Qantas, intanto, sono i principali rivali commerciali. Stando a quanto osservano gli esperti di settore, lo stop di due giorni degli aerei del leader australiano hanno permesso a Virgin Australia di imbarcare sui propri mezzi oltre 30 mila persone in più del previsto. Un balzo che potrebbe accellerare l’obiettivo dichiarato di conquistare una quota del 20% del mercato nazionale entro la fine del 2014.