Qualche anno fa General Motors si era vista scippare lo scettro di sovrano del settore auto da parte della Toyota Motor. La compagnia giapponese, al termine di una lunga cavalcata che le aveva permesso di recuperare posizioni su scala internazionali, aveva così coronato il proprio sogno di diventare il leader mondiale delle quattro ruote, con un regno che sembrava destinato durare piuttosto a lungo.
Tuttavia, complici le disavventure del 2011, al vertice del palazzo automotive si è dovuto registrare il controsorpasso di General Motors, che è ritornata ad essere il principale costruttore di veicoli al mondo, riprendendosi quella posizione che aveva perso appena tre anni fa per mano del concorrente giapponese.
Stando ai dati ufficiali, infatti, General Motors avrebbe consegnato ben 6,79 milioni di veicoli ai propri rivenditori nel corso dei primi nove mesi dell’anno che si accinge a concludersi, contro i 6,11 milioni di Volkswagen e i 5,77 milioni di Toyota. La compagnia giapponese, in poco meno di un anno, precpita così dal primo al terzo posto del podio.
Le cause di questa inversione di tendenza nella classifica dei potenti delle quattro ruote sono principalmente due. Da una parte, Toyota ha dovuto fronteggiare un anno senza precedenti, con innumerevoli problemi produttivi che partono a marzo (con il terremoto e lo tsunami abbattutisi sul Giappone) e terminano pochi giorni fa (con le alluvioni nel Sud Est asiatico, dove la società possiede diversi impianti).
Ma, dall’altra parte, giusto merito occorre attribuirlo anche a General Motors, che dopo il salvataggio pubblico è riuscita a rimettersi in linea con gli obiettivi, riproponendosi in maniera convinta su scala commerciale. Tra i due, incalza però Volkswagen, che forte delle proprie vendite in Europa e in Cina, minaccia il primato appena ritrovato dalla compagnia americana. E c’è già chi non esclude una leadership assoluta del marchio, entro il 2018.