Nel nostro paese mancano purtroppo alcuni elementi che rendono la finanza troppo distante dalle esperienze straniere: in particolare, una lacuna molto grave è quella del cosiddetto Financial Fitness, una sorta di incontro tra banche, promotori finanziari e clienti per avere un maggior coinvolgimento tra le parti. Questa stessa lacuna sta comunque per essere colmata da AcomeA, la società di gestione del risparmio che fino a un anno fa si chiamava Sai Asset Management. Di cosa si tratta esattamente? L’assenza del financial fitness è stato visto da molti come una vera e propria barriera al risparmio e agli investimenti finanziari. La sua diffusione è molto ampia nel Regno Unito: tale metodo si rivolge in prevalenza a tutti quei clienti che sono intenzionati a migliorare la propria consapevolezza in fatto di scelte di investimento, puntando ovviamente a risparmi migliori, più chiari e semplici da gestire.
L’ultima sessione finanziaria di questo tipo si è avuta giusto la settimana scorsa a Monza, quando la stessa AcomeA ha coinvolto anche i promotori di Banca Sai. Questo evento può aiutare a comprendere la filosofia alla base di un approccio simile. In pratica, si vuole evitare a tutti i costi di mantenere i clienti in un completo stato di ignoranza, soprattutto sulle scelte che si accingeranno ad assumersi. Il rischio, dunque, non deve essere visto solamente come un qualcosa di negativo, perché più alto e maggiore sarà anche il rendimento.
Gli errori commessi dalle famiglie italiane in fatto di risparmio sono gravi secondo AcomeA; è ovvio che non bisogna fare in continuazione delle previsioni sul futuro, ma piuttosto capire in ogni occasione quali sono le esigenze finanziarie più importanti, evitando in ogni modo di essere troppo coinvolti dalla paura e dalle preoccupazioni. L’iniziativa è per ora limitata soltanto a questa sgr, ma sarebbe bello che anche altre società e banche si avvicinassero a questo mondo, cercando di far capire che la finanza non è così complessa come sembra.