Gap, una delle più importanti catene di rivendita al dettaglio del mercato statunitense, ha affermato di aver chiuso il terzo trimestre dell’anno con una contrazione degli utili pari a 36 punti percentuali, a causa della diminuzione delle vendite nei negozi con la propria insegna, e nei negozi con brand Old Chains.
La società ha dichiarato che gli utili netti sono calati a 193 milioni di dollari rispetto ai 303 milioni di dollari dello scorso anno, passando dai 48 centesimi per azione del terzo trimestre del 2010, agli attuali 38 centesimi di dollari. Un risultato che è pressochè in linea con quanto previsto dalla maggioranza degli analisti, che proiettavano utili compresi tra i 36 e i 38 centesimi di dollari per azione.
Commentando i dati, il chief executive officer di Gap Glenn Murphy ha affermato che la società è attualmente molto impegnata nel migliorare l’andamento delle vendite cercando di variare e arricchire l’assorimento in ogni negozio, e migliorando l’approccio dei piani di marketing precedentemente prestabiliti. L’obiettivo dichiarato è quello di generare l’attesa inversione di tendenza, rispetto alla flessione del fatturato di 6 punti percentuali rilevata nel corso delle vendite dei negozi a brand Gap, e di 4 punti percentuali di quelli a brand Old Navy.
La società ha inoltre precisato che intende aprire circa un migliaio di punti vendita durante la giornata del Ringraziamento, al fine di attrarre consumatori nelle proprie vetrine, anche in uno dei principali giorni festivi per il calendario americano.
Complessivamente, tenendo altresì conto delle vendite realizzate attraverso il portale online, i ricavi sono diminuiti di 5 punti percentuali dopo essere cresciuti di un punto percentuale nello stesso periodo dello scorso anno. Su scala mondiale, i ricavi sono calati dell’1,9% a 3,59 miliardi di dollari. Segno della crisi dei consumi, ma anche di una accresciuta concorrenza nel settore di appartenenza.