Il ministro delle Finanze canadesi Jim Flaherty non ha usato mezzi termini per descrivere il futuro economico che attende la nazione nordamericana: in effetti, gli ultimi dati hanno messo in luce una crescita economica che nel 2012 dovrebbe essere piuttosto modesta, con il prodotto interno lordo che è destinato invece a crescere, anche se non a ritmi vertiginosi (per la precisione poco al di sopra dei due punti percentuali). Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il ministro si è rivolto ai giornalisti nel corso di un meeting che ha preceduto le consultazioni sul budget del paese e che va a coinvolgere i principali leader economici. La situazione è piuttosto ambigua, con il Canada che è stata capace di non rallentare troppo il proprio ritmo di crescita, nonostante la crisi europea del debito abbia cominciato a farsi sentire in tutta la sua potenza in altre regioni del mondo.
Le stime del ministro non sono comunque molto distanti, per quel che concerne il punto di vista materiale, da quelle diffuse di recente dal governo di Ottawa; in effetti, è stato lo stesso Flaherty a ribadire che l’esecutivo attualmente in carica sta focalizzando la propria attenzione su un’attività specifica, vale a dire il contenimento dei costi interni, nonostante le sfide economiche che si prospettano da qui a breve. Un altro accenno di Flaherty alle politiche governative è stato quello sul programma di interventi più urgenti.
Ad esempio, il Canada è pronto a implementare nuovi progetti volti a creare posti di lavoro e occupazione, senza dimenticare il sostegno della crescita e il raggiungimento di un budget fiscale ed economico in linea con le attese di bilancio, un obiettivo che dovrà essere conseguito almeno nel medio termine. Il pareggio di bilancio è previsto per il 2014 o al massimo il 2015, anche perché l’attuale momento storico non è il più indicato per i rischi e le spese pericolose.