Il costo della generazione di energia nucleare, in Giappone, dovrebbe essere il 50% più salato di quanto precedentemente stimato. La motivazione è legata alla necessità di assumere nuove precauzioni, anche assicurative e strutturali, dopo l’incidente di Fukushima. Il costo per l’energia nucleare dovrebbe pertanto aggirarsi almeno intorno agli 8,9 yen per kilowatt orario (circa 11 centesimi di dollaro), contro una stima di 5,9 yen per kilowatt orario che il governo aveva auspicato nel 2004.
Il costo dell’energia nucleare diventa così scarsamente conveniente rispetto ad altre fonti energetiche: si pensi che la tradizionale energia ricavata dal carbone ha un costo di 9,5 kilowatt orario, mentre quello del gas naturale e del petrolio hanno un costo pari – rispettivamente – a 10,7 yen per kilowatt orario e 36 yen per kilowatt orario.
Il governo sta pertanto procedendo a rivedere la propria politica energetica dopo i noti drammi che hanno coinvolto l’impianto della Tokyo Electric Power. Le autorità stanno pertanto rivalutando in maniera piuttosto seria la possibilità di ribilanciare le proprie fonti energetiche utilizzate in favore di altre risorse economicamente più convenienti.
Lo stesso team di studiosi che ha rilasciato i dati statistici riportati dal governo, ha poi affermato che il disastro di Fukushima ha provocato un costo di circa 6 trilioni di yen (circa 77 miliardi di dollari): ogni trilione di yen aumenterebbe il costo di generazione dell’energia pari a 0,1 yen per kilowatt orario, rendendo in tal modo estremamente più oneroso il prezzo del nucleare.
Entro il 2030, continua la stima governativa, il costo della generazione di energia da carbone, gas naturale e petrolio, dovrebbe crescere a quota 10,3 yen per kilowatt orario, 10,9 yen per kilowatt orario e 38,9 yen per kilowatt orario (rispettivamente) a causa dell’incremento dei prezzi del carburante e delle emissioni di carbonio.