C’era una volta la RIM (Research In Motion), società canadese tanto cara ai possessori degli smartphone BlackBerry, che proprio del cellulare smart aveva fatto il proprio simbolo, e determinante dei propri successi. Poi, l’incapacità di rispondere adeguatamente alle sfide lanciate dai concorrenti (Apple in primis), ha portato la casa americana in secondo piano, con una perdita di quote di mercato che sembra inarrestabile.
Eppure, sottolineiamo, le potenzialità della Research In Motion – e, ovviamente, dei suoi BlackBerry – sono notevoli. Tanto che alcuni tra i colossi dell’informatica e delle telecomunicazioni, come Microsoft e Nokia, avrebbero lanciato una sorta di gara ristretta per potersi aggiudicare l’azienda. Alla gara starebbe partecipando anche a Amazon e, probabilmente, qualche nome meno in voga.
Ma quanto vale Rim? Secondo quanto affermano i dati di Borsa, la capitalizzazione della società canadese è di circa 7 miliardi di dollari (ovvero 5,4 miliardi di euro): non proprio un prezzo irrisorio, ma comunque drammaticamente inferiore ai 58 miliardi di dollaro (44,5 miliardi di euro) che la società poteva vantare appena tre anni fa.
La svalutazione dell’azienda avvenuta nel corso dell’ultimo triennio, unitamente alla possibilità di poter avere accesso a una importante fetta di utenza (pur in corso di disaffezione) ha fatto suscitare notevole interesse da parte dei big del settore. Per il momento, tuttavia, ad essere usciti allo scoperto sono pochi noti: Amazon ha dichiarato esplicitamente di aver affidato l’incarico ad una banca d’affari per valutare la fusione con Rim. Nokia non ha mai disdegnato l’idea di lanciare un’offerta per l’acquisto sulla Research In Motion, probabilmente in intesa con Microsoft (che può vantare una precedente partnership per lo sviluppo dei servizi di cloud computing).
Insomma, come predetto dagli analisti, il futuro di Rim sembra essere scontato. La fusione con un big internazionale costituirà il motivo del rilancio dei BlackBerry?