Il nuovo governo spagnolo guidato dal premier Rajoy (di cui abbiamo parlato pochi giorni fa circa la volontà di accorpare le giornate di feste infrasettimanali al weekend) ha dichiarato ai sindacati di voler di fatto congelare i salari minimi per il 2012, lasciandoli a quota 641 euro: si tratta di una delle tante azioni che l’esecutivo iberico sta cercando di licenziare al fine di tagliare spese e gestire in tal modo l’elevatissimo deficit che rischia di compromettere in maniera definitiva le finanze pubbliche del Paese.
Ad ogni modo, la notizie è circondata da un alone di mistero piuttosto evidente. Mentre infatti le parti sindacali continuano a ribadire la veridicità del dato, avendo colloquiato con portavoce dell’esecutivo, dalle parti del governo di Mariano Rajoy si cerca di evitare il confronto con i media: un’assenza di commenti che fa pensare che l’annuncio ufficiale sia comunque alle porte, con probabile sofferenza delle parti sociali.
La stessa fonte sindacale ha di fatti affermato che la decisione del governo sarà resa pubblica a giorni e, probabilmente, al termine di un summit di governo previsto per la giornata di venerdì, data nella quale dovrebbero trovare luce una serie di misure di emergenza che l’esecutivo vorrebbe racchiudere in un pacchetto anti-crisi, in maniera anticipata rispetto all’annuncio del budget per il 2012, che invece il governo intende portare a completamenteo entro la fine del mese di marzo del prossimo anno.
Proprio il dibattito sul budget del 2012 rappresenta una delle questioni più spinose per il governo spagnolo. La decisione di revisionare il budget è stata prorogata troppo a lungo, e portata in slittamento a causa della campagna elettorale per le elezioni che si sono tenute il 20 novembre e che hanno – appunto – visto la nascita del nuovo governo Rajoy. Al quale toccherà ora l’oneroso compito di cercare di risollevare le sorti di uno dei Paesi eurozona maggiormente in difficoltà finanziarie.