Il nuovo primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha annunciato un corposo piano di riduzione del deficit per circa 14,9 miliardi di euro: un provvedimento che l’esecutivo ha affermato essere frutto della drammatica situazione nella quale vertono le finanze nazionali, e che dovrebbe permettere al Paese di compiere i primi, importanti passi verso un riequilibrio dei conti pubblici, che sono finiti ben al di là dei confini ammessi dalle previsioni dell’Unione Europea.
Il deficit di bilancio nel 2011 dovrebbe infatti aver toccato gli 8 punti percentuali di Prodotto Interno Lordo, divenendo anticamera per l’introduzione di nuove tasse per circa 6 miliardi di euro, e per una riduzione della spesa intorno agli 8,9 miliardi di euro, come confermato dalla portavoce Soraya Saenz de Santamaria durante una conferenza stampa recentemente tenutasi a Madrid.
La Spagna ha pertanto concluso il 2011 con un gap di budget pressochè doppio rispetto alle previsioni formulate per la vicina Italia, e con un volume differenziale quadruplo rispetto alla best performance della Germania.
Per quanto concerne le nuove tasse, e i rincari su quelle già esistenti, è ben noto come il governo cercherà di ottenere risorse da tutti i principali comparti dell’economia spagnola. In cambio, i pensionati vedranno rivalutata la propria prestazione previdenziale di un punto percentuale, per un’azione che dovrebbe costare circa 1,4 miliardi di euro. Inoltre, il governo ha reso noto che manterrà il benefit speciale per i disoccupati (una sorta di base dei loro ammortizzatori sociali) per 400 euro mensili. Una misura molto esosa, in un Paese dove un quarto della forza lavoro risulta essere disoccupata. Ma è altresì una misura necessaria per permettere al governo Rajoy di licenziare azioni ben più impopolari, che tuttavia si rendono impellenti per traghettare il Paese iberico al di fuori delle difficoltà finanziarie.