Standard & Poor’s non ha certo il cuore tenero e la situazione in cui versa Seat Pagine Gialle non le ha lasciato un altro tipo di scelta: in pratica, l’agenzia americana di rating ha deciso di declassare ulteriormente il debito bancario senior della compagnia attiva soprattutto in campo mediatico, con l’attuale valutazione che è scesa a una preoccupante D. Questa lettera indica uno dei giudizi meno invidiabili per un’azienda. Essa fa parte, infatti, del gruppo di rating che contraddistinguono il grado speculativo, nello specifico quando vi è stata una inadempienza sui titoli obbligazionari e la convinzione che questa situazione sarà relativa anche ad altri strumenti finanziari. E in effetti, Seat Pagine Gialle si è resa protagonista proprio di questa inadempienza, decidendo di non versare alcune scadenze sul debito che erano previste per lo scorso mese di dicembre e che fanno riferimento a ben cinquantacinque milioni di euro.
A questo la data imminente più importante per il gruppo è il prossimo 16 gennaio: fra poco più di una settimana bisognerà rispettare un’altra scadenza, quella relativa alla ristrutturazione del debito, traguardo da conseguire attraverso un’apposita intesa con gli azionisti. La vicenda è davvero grave, tanto più che sono alcuni mesi che Seat Pagine Gialle viene associata a situazioni così critiche e negative. Ad esempio, lo scorso mese di novembre non è stato dato corso ad alcuni finanziamenti relativi sempre al debito, con la controllata Lighthouse International che non ha potuto che dichiarare default.
I versamenti di cedole e quant’altro sono diventati delle rarità, con ricerche disperate di premi assicurativi e una scarsa attenzione nei confronti degli interessi degli azionisti. In quanti stanno puntando sul fallimento dell’azienda? Il segmento dei Credit Default Swap è dominato in larga misura dagli istituti di credito americani, quindi il cerchio non può che restringersi, ma intanto Seat Pagine Gialle continua a sprofondare senza alcuna speranza di salvezza.