Non è proprio un buon momento per il settore dei viaggi e delle vacanze: la tragedia della Costa Concordia rappresenta un danno immagine evidente per tutto il comparto, ma come se non bastasse ci si mettono anche le situazioni finanziarie poco brillanti. Il riferimento è a uno dei principali tour operator del nostro paese, I Grandi Viaggi, il cui bilancio consolidato del 2011 si è chiuso con un risultato netto di competenza molto vicino a -2 milioni di euro, una perdita piuttosto evidente. Non è che il 2010 fosse andato meglio in questo senso, ma almeno un anno fa la stessa stima ammontava a 50mila euro in positivo. La compagnia non può sorridere nemmeno leggendo i dati relativi ai ricavi della gestione caratteristica: i 72,6 milioni di euro che sono stati totalizzati, infatti, rappresentano un calo di ben 12,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno prima.
Nel caso di tale gestione, comunque, le motivazioni sono presto dette. Anzitutto, la crisi finanziaria che attanaglia il continente europeo si è fatta sentire parecchio, inoltre il mercato di riferimento ha risentito in maniera pesante di una domanda sempre più contratta, visto che le famiglie non sono in grado di permettersi gli stessi consumi di un tempo (il viaggio o la crociera vengono visti sempre più come un lusso inarrivabile).
La concorrenza ha fatto la sua parte, ma I Grandi Viaggi ha anche tentato di ridurre i propri costi operativi, come risulta evidente dagli stessi documenti contabili. Altre delusioni, poi, sono giunte dal margine operativo lordo (quello che in lingua inglese viene chiamato Earnings Before Interests, Taxes, Depreciation and Amortization, l’Ebitda), il quale è sceso da 6,8 a 4,4 milioni di euro in un anno, mentre il risultato ante oneri finanziari si è attestato su valori negativi per 1,4 milioni di euro (365 giorni prima, lo stesso valore era pari a un milione).