L’economia globale è costretta ad affrontare diversi venti contrari. Stiamo assistendo ad una sorta di selezione naturale, in cui gli individui più deboli, cioè quelli che, per le loro caratteristiche sono meno adatti a sopravvivere in determinate condizioni ambientali, sono destinati a soccombere. In questa lotta per la sopravvivenza, la Cina giocherebbe il ruolo del “più forte”, e quindi di colui che è destinato alla vittoria. Quali sono gli strumenti che la terra del Dragone potrebbe utilizzare in caso di apocalisse economica?
1. Per darvi un’idea di quanti soldi la Cina abbia sparsi qua e là, basti ricordare che il governo di Pechino è stato in grado di rilasciare 1.200 miliardi di yuan in depositi fiscali nel mese di dicembre dello scorso anno al fine di aumentare la liquidità. Questa iniezione ha permesso alle banche cinesi di estendere ulteriori prestiti, da 562,2 miliardi di yuan nel mese di novembre a 640,5 miliardi di yuan nel mese di dicembre.
2. Uno dei motivi che potrebbero spiegare una tale prontezza a rilasciare così tanto denaro, è che il governo cinese si aspetta di ricevere un record di gettito fiscale, pari a 10 miliardi di yuan per il 2011. Questo significa che potrebbe avere ancora spazio per un altro rilascio di depositi fiscali! In contrasto con le nazioni occidentali che stanno riscontrando significative difficoltà a ridurre i propri deficit, la Cina ha denaro sufficiente nelle proprie tasche, in grado di proteggerla da una potenziale crisi di liquidità potenziale.3. Dal momento che il governo cinese ha già rilasciato un sacco di soldi per aumentare l’offerta di denaro e stimolare il credito, la PBoC non ha bisogno di ridurre il Reserve Requirement Ratio (RRR), ovvero il coefficiente di riserva richiesto alle banche. Inoltre, sembra che l’iniezione di depositi fiscali sia stato un successo clamoroso, il che significa che a una tale opzione si possa ricorrere solo laddove si rendesse assolutamente necessario.
4. Nel caso in cui la temuta doppia recessione (double-dip recession) si verificasse, l’economia cinese, molto probabilmente, subirebbe, come tutti, un pesante colpo. In effetti, un rallentamento dell’economia mondiale sarebbe controproducente per le esportazioni cinesi e danneggerebbe le industrie manifatturiere. Ma, a differenza di tutti gli altri paesi, la Cina può contare su una domanda interna in forte espansione, fondamentale per mantenere a galla la propria economia. Studiando l’andamento delle importazioni e delle esportazioni dei mesi scorsi, risulta evidente che la domanda interna continua a salire nonostante la leggera flessione delle esportazioni.
5. Nel 2011, la componente degli investimenti è stata testa a testa con il consumo, in termini di contributo alla formazione del PIL. Con le esportazioni nette in costante calo e con gli ulteriori rischi di ribasso per l’attività commerciale, la Cina potrà fornire, con le proprie politiche di allentamento, un sostegno al settore degli investimenti sia pubblici che privati, nei prossimi mesi.
Con tutte queste armi nel proprio arsenale, è difficile immaginare che una potenziale recessione globale potrebbe anche solo provocare microscopiche ammaccature nell’economia della Cina. Ovviamente nulla è scontato, in quanto le minacce economiche in atto sembrano essere solo la punta dell’iceberg. Pensate che con tutti questi strumenti a disposizione, la Cina sia ancora vulnerabile di fronte a un potenziale disastro economico?