Un calo superiore ai cinque punti percentuali: Assosim, la società che rappresenta gli intermediari mobiliari del nostro paese, ha messo in luce questo ribasso del 5,15% nel corso del 2011, un dato che si riferisce al volume totale di scambi del settore e che è stato confrontato con quello dell’anno precedente. Il rapporto dell’ente, inoltre, è molto utile perché consente di comprendere quali sono stati i trend nei segmenti di riferimento di Borsa Italiana e presso l’EuroTlx, il mercato di riferimento per i titoli obbligazionari di tipo retail. Volendo essere ancora più precisi, poi, l’importo effettivo di questi stessi scambi è stato pari a 709 miliardi di euro.
Ma non è tutto. L’intermediazione mobiliare deve anche fare i conti con il declino evidente del valore medio dei contratti di borsa, con il volume in questione che è sceso da 11.937 a 10.250 euro in un solo anno, un altro dato che fa preoccupare, ma che deve invitare a riflettere. Più che altro, si tratta di una situazione che poteva essere compresa per tempo, visto che i titoli azionari principali non hanno smentito la loro potenza; in particolare, il Ftse Mib e le sue azioni hanno contribuito al totale dei contratti scambiati sul relativo mercato con una quota del 76%, mentre a livello di controvalori sottoposti a negoziazione, questa stessa quota è arrivata addirittura al 92%. Se invece si rivolge l’attenzione ai titoli obbligazionari, allora ci si accorge che i controvalori del Mot (Mercato Telematico Obbligazionario) sono calati di oltre dieci punti percentuali, una stima che stride fortemente con il +21% fatto registrare dalle operazioni totali.
Le impennate continue dello spread sono una delle cause principali di queste performance, visto che il differenziale tra i titoli tedeschi e quelli italiani ha influito in maniera negativa persino sulle obbligazioni bancarie. Assosim può però consolarsi col buon trend di EtfPlus (85 miliardi di euro e +9,3% rispetto al 2010).