Il governo tedesco vuole che la Grecia ceda una parte della propria sovranità, per quanto riguarda le decisioni da adottare in materia di spesa e fiscalità, ad un “commissario di bilancio”. Questo è quanto riporta il Financial Times, in possesso di una copia della proposta.
Ciò equivarrebbe ad un ampliamento straordinario del controllo da parte dell’Unione europea nei confronti di uno Stato membro: il nuovo commissario avrebbe il potere di veto sulle decisioni di bilancio adottate dal governo greco se queste non fossero in linea con gli obiettivi fissati dagli istituti di credito internazionali. Il nuovo amministratore, nominato dagli altri ministri delle finanze dell’Eurozona, avrebbe la responsabilità di supervisionare “tutti i blocchi principali di spesa” di Atene.
“Il consolidamento di bilancio deve essere messo sotto un rigido sistema di guida e controllo”, si legge nella proposta. “…la Grecia deve accettare lo spostamento della sovranità di bilancio a livello europeo per un certo periodo di tempo”. Sabato la Grecia aveva escluso la possibilità di una tale tutela. Per far cambiare idea al governo di Atene, questa proposta potrebbe essere il presupposto, la conditio sine qua non, per il rilascio del nuovo prestito di 130 miliardi di euro da parte della zona euro, il secondo salvataggio del paese. Il piano tedesco, circolato tra i funzionari del ministero delle finanze dei paesi della zona euro che costituiscono il cosiddetto “gruppo di lavoro euro”, sottolinea la profonda diffidenza tra la Grecia ed i suoi istituti di credito dell’Unione europea. Nonostante la nomina dell’economista Lucas Papademos, quale primo ministro tecnocrate, gli atteggiamenti verso la Grecia all’interno dell’Unione europea hanno continuato a peggiorare. Con il nuovo piano tedesco, Atene potrebbe essere autorizzata a spendere solamente per il normale funzionamento del suo governo: la priorità andrebbe al debito, da onorare, prima di tutto. Se tale legge fosse approvata, secondo quanto è espresso nella proposta, i mercati finanziari e gli altri creditori sarebbe rassicurati sull’eventualità che un default non potrebbe verificarsi in futuro.
Anche prima che la Germania facesse circolare la propria proposta, l’Unione europea e il Fondo monetario internazionale avevano presentato una lista di 10 pagine di “azioni prioritarie” che Atene deve attuare prima il nuovo salvataggio sia accordato. Secondo una copia del documento, ottenuto dal Financial Times, la Grecia dovrà, a tale scopo, tagliare ulteriori 150.000 posti di lavoro pubblico entro tre anni.
Il documento prevede inoltre tagli importanti in settori come quello della difesa e della sanità per abbattere il deficit di bilancio 2012, per cui il target, secondo la stima preliminare, è di circa l’1 per cento della produzione economica. I negoziati tra Atene e i funzionari di UE ed FMI sono stati sinora burrascosi. Venerdì scorso, i colloqui si sono sciolti senza un accordo su due elementi del piano UE-FMI: una riduzione del salario minimo mensile (attualmente a 750euro) e l’eliminazione dei due mesi di bonus stipendio concessi ai lavoratori del settore privato quale bonus annuale.