L‘Italia, la quarta nazione più indebitata del mondo, deve rimborsare o rifinanziare circa 90 miliardi di euro di debito in scadenza tra febbraio e aprile. Nonostante le persistenti preoccupazioni degli investitori sullo stato delle finanze pubbliche, i rendimenti dell’asta di Lunedì si attestanto ad un livello di quasi un punto percentuale più basso rispetto a quello toccato un mese fa.
La domanda è stata trainata principalmente dagli investitori nazionali, mentre gli operatori internazionali sembra abbiano preferito esercitare più cautela, in attesa di una soluzione duratura alla crisi del debito sovrano europeo. Buon risultato dunque, sostanzialmente in linea con le attese, che riflette una situazione di miglioramento per il mercato dei titoli italiani.
L’Italia è stata in grado, senza difficoltà, di collocare 7,47 miliardi di euro di titoli di debito con tassi nettamente inferiori, soprattutto sulle scadenze a 5 e 10 anni. Tale risultato, secondo la Banca d’Italia e gli analisti, confermerebbe un parziale allentamento delle tensioni sui mercati.
Il Tesoro italiano ha raggiunto l’obiettivo mediante l’emissione di due miliardi di euro di Btp a 10 anni (scadenza 2022), con un tasso del 6,08%, contro il 6,98% dell l’ultima operazione simile, avvenuta nel mese di dicembre. Con l’emissione di Btp a cinque anni (scadenza 2017), il Tesoro italiano ha invece piazzato3,57 miliardi di euro ad un tasso significativamente in calo, attestatosi al 5,39% contro il 6,47 % dell’ultima asta analoga, risalente al 14 dicembre.
In totale, il Tesoro italiano ha collocato 7,47 miliardi di titoli di debito nel medio e lungo termine, un risultato che si collocan nella parte alta del range di offerta tra 5,5 miliardi e 8 miliardi. La domanda è stata sostenuta, per un totale di 10,6 miliardi di euro.
Oltre alle due emmissioni, a 5 e 10 anni, anche gli altri tassi, a quattro e nove anni, hanno registrato un forte calo. Il Tesoro ha collocato 746.100.000 € di obbligazioni a 4 anni (scadenza 2016) ad un tasso medio del 4,79%, contro il 4,93% precedente e 1,15 miliardi di euro di titoli a 9 anni (scadenza 2021) a un tasso del 5,74% rispetto al 4,73% dell’ultima emissione analoga.
L’ Italia, per la quale è il quinto test superato con successo sul mercato dall’inizio dell’anno, beneficia di un notevole allentamento dei suoi tassi debitori, che da Giovedi si rovano a circa il 6% sui titoli a dieci anni mentre, alla fine del 2011 si attestavano al 7%, un livello considerato d’allarme, in quanto non sostenibile nel tempo.
Gli analisti sottolineano che l’imminente nuova iniezione di prestiti a tre anni da parte della BCE dovrebbe continuare a sostenere la domanda, influenzando positivamente l’andamento dei tassi. L’Italia, schiacciata dal peso di un enorme debito (pari a 1,900 miliardi di euro, circa il 120% del PIL) conta di emettere quest’anno un totale di quasi 450 miliardi di euro di obbligazioni a varie scadenze.