L’Autorità bancaria europea (EBA) ritiene “inesatte e” fuorvianti ” le informazioni rese note dal Financial Times, secondo il quale la metà dei piani di ricapitalizzazione delle banche europee sarebbe poco credibile. Gli istituti di credito stanno trattenendo il respiro.
Mercoledì e Giovedì, sapranno se i loro piani di ricapitalizzazione sono stati approvati dall’Autorità bancaria europea. Nel mese di dicembre, l’EBA aveva imposto alle 30 principali banche nell’area dell’euro di trovare, complessivamente, un ammontare pari a 115 miliardi di euro di capitale entro il 30 giugno, al fine di raggiungere, entro tale data, un Core Tier 1 del 9% almeno L’obiettivo: evitare il contagio dalla crisi del debito della zona euro.
Il Financial Times ha inoltre fatto riferimento a “due tattiche particolarmente controverse” per gonfiare artificialmente il capitale: le nuove valutazioni delle attività di rischio ponderate e l’annuncio di cessioni difficilmente realizzabili da qui a giugno. Le banche europee hanno avuto tempo fino al 27 gennaio per presentare i loro piani all’EBA. Secondo quanto ha riportato Martedì il quotidiano finanziario Financial Times (FT), il regolatore europeo non sarebbe soddisfatto, e cita “una fonte vicina al dossier.
L’annuncio ufficiale del rifiuto di diversi piani di ricapitalizzazione potrebbe creare notevole stress nelle prossime settimane. Le banche sarebbero poi indotte ad accentuare la riduzione (in termini di dimensioni) dei propri bilanci e / o a influenzare il mercato con il lancio di aumenti di capitale molto diluitivi. Come Unicredit, che questo mese ha raccolto 7,5 miliardi di euro, al prezzo di uno sconto del 43% del suo corso borsistico.
Attraverso un comunicato è giunta la replica dell’EBA, che, tagliando corto, mette a tacere le voci diffuse e definisce le informazioni del FT inesatte e ingannevoli. L’EBA ha invece puntualizzato che la stragrande maggioranza delle misure proposte sembra, al contrario, conformarsi alle aspettative, sottolineando la capacità delle banche, in grado di adottare le opportune misure. “Anche se è troppo presto per commentare la fattibilità dei piani di ricapitalizzazione, siamo rimasti colpiti dalla disponibilità delle banche ad adottare tutte le misure appropriate per soddisfare le nostre esigenze”, ha continuato l’EBA. Il verdetto finale sta per essere dato: la decisione è attesa per le prossime ore.
La Grecia è il paese più colpito dal processo di ricapitalizzazione, con 30 miliardi di euro necessari alle banche elleniche (la situazione è però particolare in virtù della rinegoziazione del suo debito pubblico), seguita dalla Spagna (26,1 miliardi), dall’Italia (15,4 miliardi) e dalla Germania (13,1 miliardi).