Credit Suisse ha registrato nel quarto trimestre 2011 una perdita netta di 637 milioni di franchi dopo essersi accollata quasi 1 miliardo di franchi svizzeri (1,07 miliardi di dollari) di oneri per accelerare il taglio dei costi e sbarazzarsi delle attività rischiose, al fine di soddisfare le più rigide normative sul capitale.
“La nostra performance per il quarto trimestre 2011 è stata deludente”, ha detto l’amministratore delegato del gruppo svizzero Brady Dougan. “Riflette sia le avverse condizioni di mercato durante il periodo e l’impatto delle misure che abbiamo adottato per adattare rapidamente il nostro business ad un mercato in evoluzione e ai requisiti dei regolatori”. La notizia ha spinto il titolo Credit Suisse al ribasso nel trade di Giovedì mattina.Il secondo gruppo bancario svizzero ha subito l’impatto di 981 milioni di franchi per far fronte ai costi di riallineamento (derivanti dall’abbandono di talune attività) e alla riduzione accelerata, per 35 miliardi di franchi, di attività di rischio ponderate, in conformità alla nuova normativa Basilea III. Ne è conseguita una perdita ante imposte di 1,3 miliardi di franchi nel settore dell’investment banking.
Credit Suisse ha registrato una perdita netta di 698 milioni di dollari mentre gli analisti avevano previsto che il colosso bancario potesse realizzare un profitto di 430 milioni di franchi svizzeri ($ 471.000.000). “Siamo consapevoli che il mercato e il contesto economico restano incerti, ma sono incoraggiato dal buon inizio della nostra attività nel 2012, dall’inizio dell’anno, con un ritorno sul capitale in linea con il nostro obiettivo del 15% “, ha aggiunto Brady Dougan.
Anche gli azionisti di Credit Suiss condivideranno i dolori e le difficoltà della banca, in quanto il dividendo sarà verosimilmente dimezzato e portato a 0,75 franchi svizzeri per azione, da 1,30 franchi nel 2010. La performance di Credit Suisse contrasta con quella della sua concorrente elvetica UBS che ha annunciato Martedì un utile netto di 393 milioni di franchi nel quarto trimestre, sebbene si dichiarasse molto prudente per il primo trimestre 2012. All’inizio di questa settimana UBS ha infatti previsto un ulteriore indebolimento nel settore dell’investment banking, dopo che una ristrutturazione del business non è riuscita a evitare che i guadagni fossero colpiti dalla crisi del debito della zona euro e dalle preoccupazioni per l’economia globale.