Il nome di Unoaerre è ben noto ad Arezzo, ma non solo, per le sue tradizioni orafe: si tratta, infatti, dell’azienda toscana attiva in questo ramo commerciale, con una storia importante che dura dal 1926 e che si è consolidata nel corso del tempo. Purtroppo, però, il periodo attuale non è certo uno dei più felici per questa spa, in crisi profonda e alla ricerca disperata di un acquirente. Ben diciassette lustri di storia non sono bastati per trovare qualche soggetto disposto a rilevare l’azienda. In effetti, l’asta per l’acquisto di Unoaerre è andata addirittura deserta, ma l’amministrazione momentanea di Sergio Squarcialupi, numero uno della Chimet, non potrà durare a lungo. I liquidatori attendono con ansia un esito ben diverso, ma le opzioni non sembrano poi moltissime.
Nello specifico, lo stesso Squarcialupi viene considerato l’acquirente più papabile in tal senso, visto il suo ruolo di amministratore delegato che dura ormai da diciotto mesi, ma anche la famiglia Zucchi potrebbe avanzare un’offerta con una delle sue controllate, l’Alacriter. In aggiunta, bisogna tenere in considerazione anche la soluzione asiatica, con il gruppo indiano Gitaniaj Gems che ha mostrato un certo interesse. Chi la spunterà alla fine dei “giochi”? Le indiscrezioni più accreditate avevano messo in cima alla lista anche Swarovski, un fondo degli Emirati Arabi Uniti (più precisamente con sede a Dubai) e la compagnia Richline, la quale è di proprietà del celebre magnate statunitense Warren Buffett.
A questo punto, vi sarà una nuova asta, ma le speranze sono per un esito ben diverso: il prezzo per l’acquisizione di Unoaerre non subirà alcun tipo di modifica, quindi bisognerà spendere due milioni di euro, oltre ad altri oneri finanziari, per un totale complessivo di quindici milioni di euro. Ci sarà ancora del tempo a disposizione, i prossimi mesi primaverili sembrano quelli più adatti per la nuova procedura, ma intanto ben cento dipendenti sono finiti in cassa integrazione.