Mario Monti o Mario Draghi? A chi il merito di saper domare i rendimenti dei titoli italiani?
E’ incredibile come le cose possano cambiare in soli un paio di mesi. A novembre i rendimenti sui titoli italiani erano balzati a livelli insostenibili mentre i problemi in Grecia, Irlanda e Portogallo affioravano l’uno dopo l’altro e le tensioni sui mercati finanziari sembravano ogni giorno acuirsi.
Ma ora, nonostante si parli di un possibile default greco, i tassi non hanno registrato pericolose e allarmanti impennate. In effetti i rendimenti sui titoli italiani a 10 anni sono scesi a circa il 5,50%, il livello più basso dal settembre 2011!
Potrebbe essere che il fascino di Mario Monti stia facendo realmente presa sugli investitori? Questo è ciò che alcuni guru economici sostengono e rilevano: dall’insediamento del Primo Ministro tecnocrate l’andamento dei tassi ha mutato la propria tendenza, allontanandosi dalla temuta soglia di guardia del 7% e diminuendo sensibilmente.Mario Monti sembra stia facendo piazza pulita e mettendo ordine in casa (nostra), nel tentativo di ridurre l’enorme debito del paese: 20 miliardi di euro di tagli di bilancio, aumento delle tasse sul carburante, taglio delle pensioni e aumento dei prelievi sulle case.
D’altra parte, per stimolare la crescita economica, Monti ha enumerato alcune riforme economiche volte a liberalizzare alcuni settori, con l’obiettivo di promuovere la concorrenza e creare posti di lavoro. I “fan” di Mario Monti pensano che questa combinazione abbia convinto gli investitori che la terza economia della zona euro sia in grado di affrontare e superare la crisi del debito sovrano, e, a sua volta, ha frenato la corsa al rialzo dei rendimenti obbligazionari.
Per gli scettici, non sarebbe Monti l’artefice di questa inversione di tendenza. Nessuna magia da parte del Ministro, il cui unico cambiamento significativo è stato quello in materia di pensioni, aumentando l’età pensionabile delle donne equiparandola a quelli degli uomini (da 62 a 66 a partire 2018).
E allora, che cosa ha evitato che i rendimenti continuassero a salire e, al contrario, li ha abbassati?
La maggior parte dei critici di Monti sostiene che il “vero mago” sarebbe un altro… Mario: Mario Draghi, il presidente della BCE.
La Banca centrale europea ha infatti lanciato un programma di prestiti nel mese di dicembre denominato LTRO. Ha aumentato la liquidità nell’Eurozona, concedendo crediti triennali verso banche a un tasso (irrisorio) dell’1%. Draghi e il resto della BCE prevede che la possibilità di accedere al capitale a buon mercato, rappresenta per le banche un’opportunità di usare i soldi per comprare titoli di Stato ad alto rendimento. E alcuni guru economici dicono che le rese in declino sono la prova che il piano della BCE sta funzionando!
Se si osserva un grafico della curva dei rendimenti sulle obbligazioni a 10 anni, si nota come i rendimenti siano scesi poco dopo la nomina di Monti quale Primo Ministro d’Italia, così come dopo che la BCE ha annunciato la sua offerta di liquidità. Allora, chi tra i due Mario dovremmo ringraziare?
Forse non importa capire a quale Mario dovremmo dare credito. Il calo dei rendimenti potrebbe essere il risultato di entrambi i loro sforzi! Ciò che conta ( e di cui esser grati) è che gli investitori sembrano essere un poì meno preoccupati per le sorti dell’Italia…almeno finché dura.