Tra il 2000 e il 2010, gli scambi tra l’Unione Europea e la Cina sono aumentati di quattro volte. Tutti i paesi europei hanno approfittato (e beneficiato) dell’apertura del mercato cinese. Chi ne ha tratto maggiore vantaggio? La Germania si conferma il primo partner commerciale europeo della Cina con esportazioni pari pari al 48% del totale dell’export dell’UE. La questione del commercio tra l’UE e la Cina sarà al centro delle discussioni in occasione del summit sino-europeo che si tiene a Pechino e che si è aperto Martedì 14 febbraio. Secondo gli ultimi dati diffusi da Eurostat (l’Ufficio statistico dell’Unione europea), le esportazioni dei paesi europei sono aumentate sensibilmente negli ultimi dieci anni, passando da 26 miliardi di euro nell’ anno 2000 a 113 miliardi nel 2010.
Per quanto concerne le importazioni dalla Cina, queste hanno raggiunto 283 miliardi di euro nel 2010, contro i 75 miliardi rilevati nel 2000. I dati disponibili per i primi dieci mesi del 2011 mostrano che il commercio tra la Cina e l’Europa ha registrato una crescita continua. Le esportazioni sono aumentate del 21% nel periodo preso in esame mentre le importazioni del 5%, con una conseguente lieve riduzione del deficit commerciale, che si attesta a 132 miliardi di euro.
La comparazione delle prestazioni dei diversi paesi europei rispetto al mercato cinese, mette in evidenza le più svariate situazioni. E’ innegabile che il beneficiario principale di questi scambi è la Germania, che da sola rappresenta quasi il 50% delle esportazioni europee verso la Cina (53 miliardi di euro per i primi dieci mesi del 2011). Ad essa seguono la Francia (11 miliardi, dunque con un divario considerevole, pari ad oltre 40 miliardi di euro), il Regno Unito e l’Italia (8 miliardi ciascuno).
La Germania è anche il più grande importatore (54 miliardi di euro, ovvero il 22% delle importazioni UE), ma è uno dei paesi dell’Unione europea il cui commercio con la Cina è il meno deficitario (circa 500 milioni a fine ottobre 2011). Una miseria, se paragonato al deficit dei Paesi Bassi (36 miliardi), del Regno Unito (23,6 miliardi), dell’Italia (17 miliardi) e della Francia (9,8 miliardi). La medaglia d’oro, in questo, spetta (manco a dirlo) alla Grecia, che esporta solo 214 milioni di euro verso la Cina e ne importa più di 2 miliardi …