Il Presidente della BCE non usa mezzi termini e ricorre a toni piuttosto perentorei quando si rivolge ai paesi europei indebitati. In un’intervista pubblicata dal Wall Street Journal, Mario Draghi ritiene che non vi sia alternativa alla realizzazione di rigorosi piani di austerità, e avverte che i sistemi sociali del vecchio continente sono diventati obsoleti.
Mentre infuria il dibattito su come evitare la recessione nell’Eurozona, riducendo i disavanzi pubblici, Mario Draghi ha stimato che solo attraverso l’implementazione di profonde riforme strutturali l’Europa potrà uscire dall’attuale congiuntura. Il banchiere centrale esclude che alcuni Paesi d’Europa possano fare marcia indietro sugli obiettivi di riduzione del loro debito, in quanto ciò provocherebbe una “reazione immediata da parte dei mercati (e) spingerebbe i differenziali dei tassi di interesse al rialzo”. Tale affermazione sembra essere una risposta alle voci in circolazione, secondo cui la Spagna vorrebbe derogare agli impegni precedentemente assunti.
Secondo il Financial Times il governo di centrodestra del primo ministro spagnolo Mariano Rajoy starebbe esercitando pressione sulla Commissione europea perché riduca l’obiettivo di deficit della Spagna, alla luce della recessione, peggiore del previsto, che ha inghiottito il paese … Madrid aveva sinora previsto di ridurre il proprio debito dall’8,4% al 4,4% del PIL entro il 2013.
Per quanto riguarda la situazione nella zona euro, per cui la Bruxelles prevede un calo dello 0,3% del PIL quest’anno, Mario Draghi ha dichiarato che la ripresa sta avvenendo molto lentamente e rimane soggetta a rischi al ribasso. In un’altra intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung, Mario Draghi ha tuttavia parlato di “segnali positivi” in Europa dall’ultima riunione di politica monetaria della BCE, nonostante permangano elevati livelli di incertezza.
A lungo termine, il Presidente della BCE si mostra relativamente ottimista. Mario Draghi ha inoltre osservato che l’inflazione resta sotto controllo ed ha escluso il rischio che l’Eurozona possa conoscere un “decennio perduto” simile a quello che ha attraversato il Giappone. “Ciò che mi rende fiducioso sono le riforme che sono state avviate in Europa, negli ultimi in quattro o cinque mesi”, ha detto Mario Draghi al FAZ. Sul forex, si può rilevare come le rigorose affermazioni del Presidente della BCE non sembrano aver preoccupato i mercati: la coppia euro dollaro campeggia sempre al di sopra della soglia di 1,34.