Gli allarmi accorati lanciati dal settore primario del nostro paese stanno diventando purtroppo una preoccupante costante negli ultimi tempi: l’ultimo è stato quello di Confagricoltura, la quale ha voluto porre l’accento sui timori legati al caro-carburanti, quello che rischia di diventare una emergenza più che grave per le campagne italiane, una situazione davvero poco sostenibile nel breve termine, oltre che un danno evidente per le aziende del comparto in questione, per le coltivazioni e per tutti gli allevamenti. Il riferimento della confederazione è andato ai nuovi rincari e ai record che sono stati registrati per quel che concerne i prezzi dei vari carburanti, con i due euro al litro per la benzina verde (ma non solo) che si avvicinano in maniera minacciosa. I carburanti sono fondamentali ovviamente anche per l’agricoltura, soprattutto se si pensa che sono utili per il riscaldamento delle serre e delle stalle, in particolare in questi mesi invernali così rigidi, forse in maniera inattesa.
Lo scenario che si è creato è piuttosto semplice da spiegare. Nel dettaglio, il consumo di gasolio destinato all’ambito agricolo è aumentato in maniera importante, con picchi anche di trenta punti percentuali, ma si sa bene che lo stesso gasolio rappresenta uno dei carburanti dai maggiori rincari in assoluto da qualche tempo a questa parte, con una crescita che può essere definita a ragione senza controllo.
D’altronde, le quotazioni in questione hanno registrato un incremento del 10,72% in un solo anno e se si pensa che in appena due settimane si sono aggiunti quattro punti percentuali, allora si capisce con quale situazione si ha a che fare. E non è detto che si interrompano i rialzi, anzi è previsto addirittura il contrario. Confagricoltura ha parlato anche delle maggiori spese per i trasporti e le consegne, un altro elemento che rende più fosco il quadro, con una incidenza davvero alta sull’andamento dell’inflazione.