La Banca Popolare di Sondrio è riuscita a chiudere il 2011 con dei risultati finanziari che possono definirsi sostanzialmente positivi: il bilancio in questione è stato reso noto ieri proprio dall’istituto di credito lombardo, il quale però deve anche fare i conti con il declino non proprio incoraggiante dell’utile netto. Cerchiamo quindi di capire che anno è stato quello appena passato per la cooperativa in questione. Nel dettaglio, l’unica nota stonata è stata quella appena menzionata dell’utile, visto che è stato registrato un calo di quasi quarantacinque punti percentuali, con il totale complessivo che si è attestato a quota 74,3 milioni di euro. Il motivo per un crollo simile è presto detto. In effetti, la banca sondriese ha fatto sapere che il nervosismo e le tensioni che sono state nettamente avvertite per quel che riguarda i rischi del debito sovrano l’hanno fatta da padrona, con delle ripercussioni evidenti in merito alle emissioni pubbliche di alcune nazioni e una contabilizzazione inevitabile di minusvalenze.
In particolare, queste ultime sono state relative alle attività finanziarie in possesso della società capogruppo, con il segmento dei titoli obbligazionari del nostro paese che ha mostrato i segni più tangibili di cedimento. C’è però da sottolineare come il 2012 sia iniziato in maniera del tutto diversa da questo punto di vista, tanto che gli analisti hanno già parlato di una ripresa importante in atto.
Un altro aspetto su cui porre l’accento è la totale assenza nel portafoglio dell’istituto di bond che fanno capo alla Grecia o di altri stati che vengono attualmente considerati come “periferici”, altrimenti si sarebbe potuto assistere a un declino più ampio. Per il resto, le notizie sono state positive: ad esempio, la raccolta diretta è aumentata di 8,79 punti percentuali, quattro volte oltre quella indiretta (+2,36%), senza dimenticare che il margine di intermediazione è cresciuto di ben undici punti, mentre quello di interesse ha sfiorato il 18% di incremento.