La tregua è durata giusto il giro di qualche ora, ma ora tutto è tornato tristemente come era prima: i carburanti italiani non smettono di aumentare e il problema vero e proprio sta tutto nel fatto che non si conosce il momento esatto in cui questi rincari termineranno. In effetti, bisogna sottolineare che i prezzi internazionali della benzina e del diesel si sono attestati su due quote ben precise, vale a dire 1.166 e 1.079 dollari per ogni singola tonnellata, dunque è praticamente inevitabile che le varie reti nazionali ne risentano in modo decisivo. L’Ente Nazionale Idrocarburi era stato capace nei giorni scorsi di frenare almeno in parte le tariffe in continua impennata, ma la giornata odierna si è subito caratterizzata per il rialzo dei prezzi raccomandati, con la benzina stessa che ha fatto registrare un incremento di 0,6 centesimi al litro, poco al di sopra del diesel (0,5 centesimi per la precisione).
Lo stesso discorso vale anche per un’altra compagnia piuttosto celebre, Esso, la quale ha influito in maniera decisiva su i due prodotti in questione, con, rispettivamente, altri 0,5 e 0,4 centesimi in più. Ma tutto questo era facilmente intuibile, visto che il leader di mercato ha deciso inevitabilmente di posizionarsi nella parte più alta di questa sorta di “classifica”, andando quindi a influenzare anche le tariffe delle altre società, una situazione che durerà anche nei prossimi giorni.
I distributori no-logo, meglio noti con l’appellativo di “pompe bianche”, non hanno mantenuto viva la loro tipica impostazione improntata al risparmio e anche per loro si deve parlare di ulteriori aumenti di prezzo. A che livelli si è giunti ormai? La benzina verde è stabile e molto vicina ai due euro al litro (1,98 euro per la precisione), mentre il diesel è giunto a 1,818 euro e il gpl alle soglie dell’euro (0,95), con le medie nazionali che sono poco al di sotto di questi valori.