Geely Automobile Hldings, uno dei principali operatori asiatici nel settore delle quattro ruote, ha chiuso il 2011 con ottimi risultati di bilancio. A dirlo è un comunicato della stessa compagnia cinese dove – tra i principali elementi di positività inerenti il conto economico e lo stato patrimoniale aziendale, emerge una forte crescita dei propri profitti netti, balzati in aumento di 13 punti percentuali come naturale conseguenza della crescita della domanda di nuovi veicoli automobilistici nel mercato cinese.
Gli utili netti sono così incrementati a quota 1,54 miliardi di yuan (circa 244 milioni di dollari), per un controvalore equivalente a 0,19 yuan per azione, rispetto a quota 1,37 miliardi di yuan, o 0,17 yuan per azione, conseguito dalla società cinese nell’anno precedente. I dati di Geely – pubblicati in un comunicato stampa alla Borsa di Hong Kong, dove l’azienda è quotata – sono altresì migliori di quelli degli analisti, che attendevano mediamente un volume di profitti netti pari a 1,47 miliardi di yuan.
I risultati conseguiti da Geely sono inoltre significativi sotto il profilo commerciale, ribadendo quali siano stati gli sforzi compiuti dalla stessa Geely e da altre aziende cinesi per poter contrastare efficacemente le azioni degli operatori internazionali, quali General Motors, e Volkswagen, sempre più interessati a conquistare una rilevante quota del mercato auto cinese, una delle aree a maggior tasso di crescita al mondo.
Attualmente, la quota mercato delle auto con brand locali è tuttavia dovuta calare di 1,78 punti percentuali al 29,11% (dati ufficiali della China Association of Automobile Manufacturers), evidenziando pertanto quanto sia prepotente l’ingresso, in Cina, dei principali brand internazionali.
Le vendite di Geely sono infine aumentate di un punto percentuale a 421.611 unità durante il 2011, ben al di sotto della crescita media delle vendite del Paese, pari a 5,2 punti percentuali. Nel corso del 2012, la società auspica di conseguire un incremento delle vendite pari a 9 punti percentuali, a quota 460 mila.