La moneta elettronica si è diffusa in maniera rapida e decisiva un po’ in tutto il mondo: un discorso a parte, invece, deve essere fatto per il nostro paese, con molti cittadini ancora intimoriti da questo mezzo di pagamento, con i rischi potenziali che prevalgono sui vantaggi. Può essere spiegata anche in questa maniera l’ultima decisione legislativa del Consiglio dei Ministri, il quale ha fornito la sua approvazione definitiva al decreto per l’attuazione di una specifica direttiva europea. Volendo essere ancora più precisi, quest’ultima prevede che si avvii, si eserciti e si vigili in maniera prudenziale sugli istituti attivi in questo senso. Si tratta dunque di un provvedimento piuttosto importante, anche perché si sta parlando di una misura che prende spunto da una proposta specifica di due ministeri, quello per gli Affari Esteri e quello dell’Economia e delle Finanze.
Questo vuol dire che il celebre Testo Unico Bancario (il Decreto legislativo 385 del 1993, conosciuto anche con l’acronimo Tub). Che cosa bisogna attendersi in questo senso? Tale testo ha introdotto una definizione molto più ampia e precisa per quel che concerne la prestazione dei servizi di pagamento; in questo modo, si ha la possibilità di agevolare l’innovazione dal punto di vista tecnologico attraverso l’introduzione di tutti i prodotti possibili di moneta elettronica che in questo momento si trovano sul mercato, senza dimenticare quelli che saranno sviluppati e resi disponibili in futuro.
In aggiunta, il decreto parla chiaramente anche dei soggetti a cui sarà riservata questa emissione: nel dettaglio, l’elenco in questione ricomprende la Banca Centrale Europea, i vari istituti di credito centrali dei paesi dell’Ue, il gruppo Poste Italiane, il nostro stesso Stato e quelli della comunità, oltre agli enti locali come le Regioni e le pubbliche amministrazioni. In conclusione, si può dire che esistono delle forme di tutela del consumatore nuove di zecca, quali il rimborso dei versamenti o la tutela delle somme.