Si preannunciano tempi piuttosto duri per Yahoo. La società sta infatti valutando di eliminare circa 2.000 posti di lavoro all’interno delle fila delle proprie risorse umane, per una proporzione pari al 14% di tutti coloro che risultano essere impiegati nel portale web al momento in cui scriviamo.
La decisione sarebbe figlia diretta di una strategia aziendale partorita dal chief executive officer Scott Thompson, che desidera ridurre i costi operativi, accelerando la ripresa del conto economico aziendale, proprio attraverso la riduzione degli oneri per le risorse umane. Una scelta che dovrebbe permettere al manager di risparmiare circa 375 milioni di dollari ogni anno, con benefici che potrebbero essere conseguiti già all’interno del secondo trimestre del 2012, considerando che i primi sfoltimenti potrebbero essere già alle porte.
Con questa mossa Thompson conferma la propria rigidità di azione: il manager, divenuto chief executive officer della società nel mese di gennaio, aveva promesso seri processi di riorganizzazione nella speranza di poter incrementare il profitto e invertire la tendenza di un calo del fatturato.
La società sta al momento fronteggiando evidenti difficoltà nel competere ad armi pari con big quali Facebook e Google nel segmento dell’advertising online e nei social media, e non può pertanto che far leva su un riordino dei propri conti, e sul perseguimento di nuove strade commerciali, per poter rilanciare la propria immagine online.
“Scott andrà a trasformare radicalmente l’azienda” – ha dichiarato Benjaming Schachter, analista alla Macquarie Securities USA di New York, che ha confermato un rating neutrale sull’azione. “Scott Thompson non è il tipo di persona che assume questo ruolo per tagliare i rami secchi e trattenere il cash flow senza reinvestirlo in nuove aree” – ha poi aggiunto Schachter – “Lui è diventato CEO perchè ha visto qualcosa in questi asset che lo ha convinto che una ripresa del business sia possibile”.
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