Ha preso ufficialmente il via il roadshow che porterà alla quotazione dell’organo ufficiale del Partito Comunista cinese. Stando ai suoi iniziatori, l’offerta pubblica iniziale traghetterà sui mercati finanziari regolamentati oltre 69 milioni di azioni, utili per ottenere un introito auspicato di 65 milioni di euro, da utilizzarsi per supportare lo sviluppo delle operazioni del quotidiano del Popolo, e – in particolar modo – il miglioramento della piattaforma tecnologica.
Con l’Ipo del giornale del Partito Comunista cinese si chiude così, in maniera definitiva, un’epoca storica. Come i suoi lettori avevano potuto notare, l’orbita del giornale aveva da tempo assunto una rotta sicuramente differente da quella, maggiormente rigida, degli scorsi decenni. Nessuno tuttavia, pochi anni fa, avrebbe scommesso che il “baluardo” del comunismo del più grande Paese asiatico potesse optare per una virata diretta sulle piazze finanziarie.
La sottoscrizione delle azioni dell’organo ufficiale del Partito avverrà tra il 17 e il 18 aprile, stando a quanto comunica il prospetto di quotazione già pubblicato sul sito internet della borsa di Shanghai, dal quale emerge altresì come la principale fonte di utili della società provenga dai ricavi pubblicitari, dai servizi di informazione e da quelli wireless.
Ancora, il prospetto afferma che grazie all’operazione di prima quotazione la società intende investire 289 milioni di yuan per migliorare la qualità dei propri prodotti wireless, 146 milioni di yuan per aggiornare la propria piattaforma tecnologica, e 92 milioni di yuan per incrementarei l numero dei redattori. Stando ai dati di bilancio al 30 giugno 2011, gli asset societari ammontavano a 868 milioni di yuan, con profitti in incremento di 74 punti percentuali a 138 milioni di yuan, e una crescita del fatturato del 50% a 497 milioni di yuan.
Secondo la maggioranza degli analisti, la quotazione dovrebbe concludersi con un esito positivo.
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