Secondo quanto affermato da un manager esecutivo, Emirates, una delle principali compagnie aeree del mondo, starebbe valutando di rifinanziare il proprio debito da 550 milioni di dollari attraverso una nuova linea di credito, la quale assumerebbe – evidentemente – contorni di onerosità ben più convenientei. Il merito andrebbe attribuito al calo generalizzato dei costi relativi agli interessi debitori sui mercati finanziari internazionali, che avrebbero aperto un gradito scenario alle casse della compagnia.
A parlare è stato Gary Chapman, uno dei più alti manager della società, secondo cui “al momento il mercato è fortemente attrattivo in termini creditizi”, denotando “l’esistenza di fondi reperibili a un prezzo relativamente conveniente”. Obiettivo della società è pertanto andare a ricoprire a costi più bassi il bond in scadenza nel prossimo giugno, che la compagnia lanciò per un ammontare superiore al mezzo miliardo di dollari.
Ad ogni modo, per il momento niente sembra esser dato per scontato. La società si è presa un po’ di tempo per studiare gli scenari evolutivi, e le discipline dei sukuk, i bond islamici, e i loro collegamenti con le opzioni di rifinanziamento. Chapman ha altresì affermato che una decisione in senso positivo o negativo sarà annunciata in concomitanza con la pubblicazione dei risultati annuali che si terrà a metà maggio, relativamente ai 12 mesi aventi termine il 31 marzo 2012.
Il prezzo del bond islamico a tasso variabile è attualmente valutato a quota 99,37 centesimi su dollaro, per il controvalore più elevato dal novembre 2007 ad oggi. La società ritiene di avere una forte posizione in termini di liquidità, ed è molto soddisfatta dell’andamento dell’obbligazione sui mercati regolamentati.
La società ha infine confermato la propria volontà di rendere Dubai un hub competitivo su scala internazionale, andando in diretta concorrenza con la non troppo lontana Abu Dhabi, dove hanno sede la Etihad Airways, la Qatar Airways, e diverse compagnie europee.