Grazie alle ultime informazioni statistiche recentemente pubblicate, l’economia negli USA conferma un lieve recupero rispetto al corso dell’ultimo triennio; è quanto emerge dai dati del Beige Book della Federal Reserve, la quale considera “moderato” il ritmo di sviluppo economico che ha interessato il Paese. Continua a crescere il settore manifatturiero, forte di un incremento che interessa la “maggior parte delle regioni”, suscitando previsioni ottimiste da parte delle industrie affini.
Altri segnali positivi si riscontrano inoltre nell’aumento della spesa al dettaglio, e nel settore del mercato immobiliare residenziale, oltre all’offerta di lavoro da parte di aziende, le quali sembrano esser sempre più orientate alla ricerca di manodopera altamente qualificata, al fine di soddisfare il bisogno crescente nel comparto; aspetti che fanno ben sperare gli osservatori macroeconomisti per il futuro dell’economia nordamericana, pur con mantenimento di una generica prudenza.
Ad ogni modo, restano comunque modeste le dinamiche salariali dei cittadini, e non pende di certo a loro favore il valore dell’inflazione, al di sopra dei target stabiliti dall’amministrazione governativa. Ad aggiungere nuova preoccupazione per le tasche degli americani, il trend del prezzo del greggio, che continua ad aumentare e che sta comportando forti rincari inerenti al costo del carburante alle stazioni di rifornimenti, rendendo sempre più cospicua la spesa per il trasporto pubblico, e per gli spostamenti urbani ed extraurbani.
Positive le attese degli industriali, che prospettano un aumento della produzione e, di conseguenza, degli introiti industriali per i prossimi mesi. Stabile anche la situazione delle banche, che hanno evidenziato una maggiore domanda di credito da parte di imprese e cittadini, nonostante il crollo dei prezzi degli immobili in alcune zone del paese; unico neo, il richiamo delle aziende per gli elevati costi energetici anche di gas e luce, che in un futuro prossimo potrebbero generare gravi squilibri di bilancio.