L’Imposta Municipale Unica non ha certo migliorato le antipatie e le contrapposizioni di cui godeva il suo illustre predecessore, l’Ici: la confusione che regna perfino nei Centri di Assistenza Fiscale (Caf) non aiuta certo nell’avere un’immagine positiva in questo senso, così come non aiutano gli ultimi calcoli che sono stati effettuati dall’Adoc. Secondo le stime dell’Associazione per la Difesa e l’Orientamento del Cittadino, infatti, l’Imu non potrà che avere un impatto devastante su tutte quelle famiglie che hanno deciso di investire i loro risparmi sull’abitazione e gli immobili. Perdere risparmi in questo modo non è certo incoraggiante e lo è ancora di meno se si pensa che i mutuatari saranno costretti a pagare delle rate salate per un immobile che avrà subito una preoccupante svalutazione rispetto al prezzo originario.
Quello che viene già ribattezzato come “effetto Imu” è destinato a produrre eventi di una certa rilevanza: ad esempio, l’Adoc ha calcolato una perdita di valore degli immobili per uso abitativo pari a ben diciotto punti percentuali, mentre vi sarà un crollo per quel che concerne gli edifici che sono destinati a un utilizzo commerciale (-30%). Questi segnali negativi saranno avvertiti nettamente già a partire dal prossimo mese di giugno, mentre a dicembre i picchi peggioreranno, salendo, rispettivamente a -35% e -40%.
Come non ci si può preoccupare di fronte a numeri simili? I rischi correlati sono anche altri, poi: in particolare, i mutui e il peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie italiane non fanno dormire sonni tranquilli. Uno scenario che si potrebbe concretizzare è quello del crack degli Stati Uniti di pochi anni fa, la crisi dei mutui subprime che non ha ancora finito di devastare bilanci ed economie. In aggiunta, le insolvenze potrebbero subire un aumento di otto punti percentuali nel corso del 2013, ragione per cui l’Adoc ha espressamente richiesto la convocazione di un tavolo per il confronto sulla questione.