La crisi economica finanziaria di inizio decennio (e fine della scorsa decade) non ha colpito tutti in ugual modo. A dimostrarlo è, ulteriormente, un recente studio della Bank of Scotland, secondo cui in Germania il numero delle famiglie che riescono a risparmiare qualcosa alla fine del mese sarebbe addirittura in aumento. La percentuale di coloro che al 30 o al 31 del mese hanno chiuso il mese in surplus sarebbe infatti salita al 57%, contro il 52% di un anno fa.
A ciò si aggiunga, sempre secondo la ricerca della Bank of Scotland, che un terzo di coloro che sono stati intervistati dagli analisti riesce a risparmiare in modo occasionale (33%, contro il 31% di un anno fa), mentre coloro che non riescono a risparmiare sono scesi al 9%, contro il 17% di un anno fa.
Ma non solo. Più nel dettaglio, la somma accantonata ogni mese è tra i 50 e i 100 euro per il 25% dei risparmiatori e tra i 100 e i 200 euro per il 24%. Solamente il 9% ha invece dichiarato di poter accantonare oltre i 500 euro al mese. Il 63% degli interpellati nel campione (il 66% nel 2011) sostiene infine che la forma privilegiata per gli investimenti è il libretto di risparmio, seguito dalle polizze vita e dai fondi previdenziali (il 58% contro il 59% del 2011).
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E in Italia? Stando a quanto affermato dall’Istituto nazionale di Statistica, la propensione al risparmio delle famiglie italiane nel 2011 è stata la più bassa dal 1995, con una proporzione pari a 12 punti percentuali, in ribasso di 0,7 punti percentuali rispetto al precedente 2010. Un vero smacco per un popolo, quello italiano, che ha costruito le proprie alterne fortune sulla nomea di grandi risparmiatori.
Continueremo a monitorare l’evoluzione di questi dati, nel BelPaese, in Germania e negli altri partner internazionali, nel corso delle prossime settimane.