Nulla è eterno in questo mondo e ovviamente il discorso è più che mai valido anche per il settore finanziario: Banca Mediolanum dovrà fare i conti con un passaggio di consegne davvero impegnativo, quello del proprio numero uno Ennio Doris all’interno del consiglio di amministrazione. Le dimissioni del presidente si sono rese necessarie alla luce di quanto disposto dal Decreto Salva Italia, il quale ha di fatto proibito che i manager possano accumulare un numero eccessivo di cariche e ruoli. Doris, quindi, ha già provveduto a lasciare il cda di Mediobanca, di cui aveva fatto parte sino ad ora e lo stesso dovrà fare per la sua creatura, Mediolanum appunto. Come ha affermato l’imprenditore lombardo, la sostituzione verrà perfezionata entro il prossimo mese di giugno, anche se non è noto chi verrà scelto in questo senso, visto che si stanno ancora vagliando i candidati più papabili.
La figura di Doris è fondamentale in questo istituto di credito. È grazie a lui, infatti, che è nata Programma Italia nel 1982, una società in grado di mettere a disposizione consulenza globale per quel che concerne il risparmio; la crescita di tale rete, poi, ha consentito di far sviluppare il progetto, tanto che nel 1995 è nato anche il Gruppo Mediolanum, in cui è fondamentale la partecipazione da parte della Fininvest.
Già l’anno successivo è stato determinante per la quotazione a Piazza Affari della compagnia, da quel momento presenza stabile dell’indice Mib 30. Tra l’altro, gli ultimi risultati della banca, quelli del primo trimestre di questo 2012, sono stati nettamente positivi: in effetti, è stato registrato un utile da record, tanto che anche i restanti mesi dovrebbero riservare il medesimo scenario. Il picco massimo di Mediolanum per quel che concerne un intero anno è pari a 240 milioni di euro, una cifra non molto lontana da quella conseguita in appena tre mesi nel 2012 (178 milioni per la precisione).