Sono ben sette le tariffe di tipo predeterminato che il Comune di Roma ha deciso di introdurre in relazione ai propri taxi. Si tratta, nello specifico, dei prezzi che saranno sfruttati e usati per quel che concerne le tratte che collegano la Capitale agli aeroporti di Fiumicino e Ciampino: non è una scelta casuale, ma si sta parlando dei percorsi maggiormente utili per i turisti e chi deve intraprendere un viaggio per via aerea. La proposta era giunta direttamente dall’assessorato alla Mobilità del municipio capitolino, la quale prevedeva proprio queste tariffe, dopo che già nei giorni scorsi si era parlato di novità in vista, con qualche polemica a condire il tutto. A quanto ammontano esattamente queste cifre?
Anzitutto, bisogna sottolineare come il tetto più basso sia pari a trenta euro, una somma di denaro che viene richiesta per collegare lo scalo di Ciampino alle Mura Aureliane (circa sedici chilometri di distanza per la precisione), mentre l’ammontare più alto saranno senza dubbio i 120 euro relativi al percorso tra l’aeroporto di Fiumicino e il Porto di Civitavecchia (una sessantina di chilometri più o meno). In aggiunta, occorre ricordare come tutte quelle corse che andranno a riguardare una partenza nel Grande Raccordo Anulare non potranno costare più di settanta euro, ma solo nel caso in cui si sia diretti allo scalo fiumicinese e la tariffa del tassametro sia più alta rispetto a quella prevista dal valore fisso.
In questo caso è stato necessario coinvolgere un altro comune, vale a dire quello di Fiumicino, tanto che ci sono delle riduzioni nel caso in cui la tariffa da sfruttare sia quella dall’aeroporto stesso alle Mura Aureliane (quarantotto euro invece che sessanta). Ogni numero non è altro che il risultato di molti studi e analisi, i quali sono stati condotti dal Dipartimento Mobilità e Trasporti di Roma Capitale, in modo da ottenere delle cifre che fossero congrue.