Le azioni della società Research in motion, produttrice degli smartphone Blackberry, sono calate al di sotto dei 10 dollari. Una valutazione che non veniva riscontrata da più di 8 anni, e che è figlia delle deludenti notizie che si stanno affacciando sul fronte consuntivo e previsionale.
In particolare, la società ha stimato che il quarto trimestre fiscale si chiuderà con un fatturato in flessione di almeno il 26 per cento a quota 3,64 miliardi di dollari, mentre i profitti netti dovrebbero addirittura crollare del 72 per cento a 197,5 milioni di dollari. La società ha chiesto così una consulenza a JPMorgan e a Rbc Capital Markets per la revisione delle proprie attività e delle performance finanziarie, e intanto progetta potenziali riduzioni del personale, per una scelta che dovrebbe coinvolgere le 2 o – come sembra più probabile – le 3 mila persone.
Come risulta evidente, infatti, la Reserach in motion, nonostante il cambio al vertice, non riesce non solo a invertire la rotta che vede i suoi dati fondamentali scendere vertiginosamente anche nel corso degli ultimi mesi, ma nemmeno a rallentare l’emorragia contabile. Il calo delle vendite e la progressiva perdita delle quote di mercato nel Nord America preoccupa vertice aziendale e analisti, tanto da sollevare dubbi sulla tenuta dell’autonomia commerciale e strategica della società.
► RIM PERDE INTERESSE ACQUIRENTI
A pesare gravemente sui conti societari anche il magazzino prodotti. Le scorte degli smartphone Blackberry e dei tablet Playbook sono cresciute di due terzi nell’ultimo anno a causa dei una flessione significativa delle vendite. Il valore delle scorte, in particolare, sarebbe aumentato del 18 per cento nel solo ultimo trimestre, passando dai precedenti 618 milioni di dollari di un anno fa, all’attuale 1,03 miliardo di dollari.
Per fronteggiare la redditività perduta, il vertice RIM ha scelto di pianificare risparmi per circa 1 miliardo di dollari in costi operativi entro la fine dell’anno.