Olympus ha annunciato che ridurrà di circa il 7 per cento la propria forza lavoro, valutando altresì la possibilità di formalizzare delle alleanze strategiche. Mosse che dovrebbero (o potrebbero) permettere a uno dei nomi più noti della tecnologia giapponese di poter ottenere una rapida ripresa della propria redditività, dopo un lungo periodo di cricità, costellato altresì da uno scandalo di frode.
I 2.700 posti di lavoro saranno ridotti entro il mese di marzo del 2014 – ha dichiarato la compagnia in un comunicato stampa diffuso a Tokyo pochi giorni fa. Olympus potrebbe inoltre presto confermare una serie di operazioni piuttosto straordinarie (e finora incluse nel perimetro dei rumors), tra cui quelle relative alla vendita di azioni proprie sul mercato. In cambio, la società concentrerà maggiori sforzi in alcune business unit ritenute più redditizie, al fine di ribilanciare le proprie attività verso le aree più convenienti.
Gli analisti hanno accolto con parziale soddisfazione le notizie da parte di Olympus. La Chiba-Gin Asset Management Co. sottolinea ad esempio come la proprità di Olympus “sia quella di tornare ad essere redditizi, e sembra che ciò possa realmente accadere attraverso il taglio del costo del personale. Tuttavia dovranno lavorare anche sul miglioramento dei flussi di cassa attraverso altre fonti”.
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Olympus, secondo le indiscrezioni di stampa, avrebbe ricevuto diverse offerte di partnership da parte di compagnie locali e internazionali. Quanti siano questi potenziali interessati, non è noto saperlo: l’unico dato certo è che nel corso del mese di aprile la società affermò che vi erano “più di tre” società partner, tra cui Sony, Fujifilm e Terumo.
Per quanto riguarda infine la quota da vendere sul mercato, secondo il quotidiano Nikkei la percentuale potrebbe aggirarsi intorno al 10%, a beneficio di Sony e Panasonic.