Gli strumenti derivati sono stati più volte additati come i responsabili principali dell’attuale crisi economica e hanno rovinato diversi enti locali del nostro paese: eppure, se si capisce per tempo come sfruttarli gli incassi possono essere interessanti, come testimoniato in maniera perfetta dalla Provincia di Treviso, la quale ha deciso di avviare una nuova operazione finanziaria che le ha già consentito di guadagnare ben 6,5 milioni di euro. L’importo in questione è stato poi investito immediatamente in Buoni del Tesoro Poliennali (Btp). Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che la provincia veneta ha focalizzato la propria attenzione sugli swap, dei derivati che prevedono lo scambio di flussi di cassa tra due controparti.
Ebbene, l’ente si è affidata al monitoraggio di questi strumenti, cercando di capire quale poteva essere il momento più propizio per chiudere i contratti e ottenere una plusvalenza, come poi è accaduto. Per ottenere questo risultato, comunque, è stato necessario incaricare una società di intermediazione mobiliare, la Scm, del controllo del mercato dei titoli di Stato del nostro paese, al fine di poter sostituire in maniera adeguata gli strumenti derivati chiusi con un apposito fondo di ammortamento. Le fasi successive dell’operazione finanziaria sono presto dette.
Anzitutto, la Provincia di Treviso ha provveduto ad acquistare 25,54 milioni nominali di Btp in scadenza nel 2034; il rendimento dell’accantonamento era quello su base annua ed è aumentato dal 4,5 fino al 6,38%, tanto da rendere possibile un risparmio molto vicino ai 176mila euro annui per quel che riguarda il bilancio. Se questo ammontare si moltiplica per ventidue (gli anni che dividono il 2012 dal 2034, la durata effettiva quindi) si ottiene un risparmio superiore ai 6,6 milioni di euro. Chissà che questo esempio non possa ispirare altri enti, in primis le stesse provincie italiane, ma anche le regioni e i comuni: nel mondo finanziario c’è bisogno anche e soprattutto di arguzia.