Non è più un mistero che Banca Monte dei Paschi di Siena stia vivendo uno dei momenti più difficili della propria storia: ecco spiegato allora il motivo della recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il quale ha deciso di approntare delle misure urgenti che siano in grado di aumentare il patrimonio dell’istituto toscano, come proposto espressamente dal Ministero dell’Economia. Il sostegno principale, in particolare, sarà rappresentato da alcuni strumenti finanziari, in tutto e per tutto identici ai Tremonti Bond, per un ammontare complessivo che non potrà superare i due miliardi di euro.
Anzitutto, bisogna ricordare che con il termine Tremonti Bond si identificano delle obbligazioni bancarie (ideate diversi anni fa dall’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti) emesse dalle banche, in modo da rafforzare proprio la dotazione patrimoniale e, di conseguenza, erogare prestiti nei confronti delle imprese e delle famiglie. In questo specifico caso, la Rocca Salimbeni avrà la possibilità di sostituire i vecchi bond emessi nel corso del 2009, il cui importo era pari proprio a 1,9 miliardi di euro.
Non si tratta di soluzione casuale, ma della risposta che è stata fornita all’Eba (European Banking Authority), la quale ha esercitato una forte pressione affinché le banche del Vecchio Continente aumentassero proprio le principali componenti del patrimonio e del capitale, tanto da richiedere espressamente che il coefficiente del Core Tier 1 (la componente primaria per l’appunto) fosse pari a nove punti percentuali. Gli impegni vanno rispettati e ora si è arrivati a questa situazione. Monte dei Paschi è stata costretta a sfruttare anche delle soluzioni private per il rafforzamento in questione, dato che le ultime condizioni dei mercati finanziari si sono rivelate più volatili del previsto. L’ultimo consiglio di amministrazione del gruppo senese ha fornito la propria approvazione al piano di impresa valido fino al 2015; intanto, il titolo Mps ha chiuso le contrattazioni con un pesante ribasso del 5,27%.