La Borsa di New York (NYSE) si avvicina con cautela alla nuova stagione degli utili societari che si apre Lunedì, sperando di trovare i segnali di una ripresa più decisa dell’economia statunitense e manetendo un occhio sull’Europa, il cui stato di salute è ancora motivo di forti preoccupazioni.
Nel corso delle ultime quattro sessioni, il Dow Jones Industrial Average, l’indice dei 30 titoli blue chip di Wall Street, ha ceduto lo 0,83%, chiudendo a 12,772.47 punti nella giornata di Venerdì. Il mercato era rimasto chiuso Mercoledì 4 luglio, giorno dell’Indioendenza, e quindi di vacanza, negli Stati Uniti. Il Nasdaq, dominato dal settore della tecnologia, è riuscito a strappare un +0,08%, archiviando la seduta di contrattazioni a 2937.33 punti. Lo Standard & Poor 500 è sceso dello 0,55%, chiudendo a 1354.68 punti.Sollevata da un importante accordo raggiunto in Europa, la borsa di Wall Street aveva iniziato la settimana con il piede giusto, in un contesto rinnovato ottimismo rapidamente dissipato dalla pubblicazione delle utlime statistiche economiche, con i deludenti dati sulla disoccupazione. Tuttavia i numeri non sembrano essere così negativi da lasciar intendere un imminente intervento da parte della banca centrale americana (Fed) per rilanciare l’economia degli Stati Uniti. Oltre all’annuncio di un primo declino dell’attività manifatturiera in quasi tre anni, registrato nel mese di giugno, le statistiche sul fronte occupazionale hanno scoraggiato.
Infatti, nonostante l’accelerazione del ritmo delle assunzioni nel mese di giugno nel settore privato, l’attesissimo dato sull’impiego, vero barometro dell’economia americana, ha deluso il mercato: la creazione di posti di lavoro si sta dimostrando insufficiente a ridurre quella che è ormai diventata una piaga, la disoccupazione, che è rimasta ferma all’8,2%. A giugno sono stati creati 80mila nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli, un numero inferiore rispetto al consensus (+90mila unità), mentre nel settore privato sono cresciuti di 84mila unità.
L’economia degli Stati Uniti sta zoppicando: la situazione non sembra in peggioramento ma, nemmeno, vi sono segnali di un possibile miglioramento nel breve periodo. Sarà quindi interessante seguire con particolare attenzione la stagione degli utili aziendali, che inizia Lunedì con il gigante dell’ alluminio Alcoa. Secondo il consensus il colosso americano dovrebbe registrare un utile per azione (Eps) rettificato pari a 0,06 dollari, mentre le vendite sono previste a 5,81 miliardi di dollari.
Malgrado le numerose statistiche economiche rilasciate, e l’importanza che queste rivestono nel tracciare il quadro economico generale, le informazioni più preziose provengono dalle società, dai dati trimestrali rilasciati nel corso dall’anno, e dalla percezione dei grandi gruppi aziendali circa il sentiment dei loro clienti.
Il recente calo dei prezzi delle materie prime e le deboli pressioni salariali in un contesto di forte disoccupazione potrebbe favorire utili societari migliori del previsto, anche se la domanda rimane la grande incognita.
I brokers saranno particolarmente attenti ai risultati diffusi alla fine della settimana dalla prima banca statunitense per asset, JPMorgan Chase, che ha annunciato perdite nei primi di maggio di almeno $ 2 miliardi, per scommesse relative ai derivati di credito europei, andate male. Ma ancora non si conosce la vera entità del rosso di JPMorgan: il buco potrebbe essere addirittura di $ 9 miliardi. In ogni caso, sarà anche un buon barometro per le altre grandi banche statunitensi.