La città di Genova ha un nuovo sindaco da meno di due mesi, l’accademico Marco Doria, ma le idee su Iren sono già chiare, anche se provocheranno qualche dissenso: in effetti, la spa di Reggio Emilia, attiva nella produzione e distribuzione di energia elettrica, prevede la partecipazione azionaria di diversi comuni del nostro paese, tra cui appunto quello ligure. Secondo Doria, il 2012 non sarà assolutamente caratterizzato da un aumento dei dividendi per quel che concerne gli azionisti.
In effetti, bisogna fare riferimento agli ultimi dati aziendali che sono stati resi noti da questo punto di vista, vale a dire il deficit di bilancio piuttosto pesante (ben 108 milioni di euro in meno), con la conseguente distribuzione di un dividendo ritenuto da più parti misero. Gli 1,3 centesimi per ogni singolo titolo azionario non reggono infatti il contro con gli 8,5 messi a disposizione nel corso del 2011. Ecco perché il primo cittadino genovese ritiene che la situazione sia piuttosto complessa e che il forte indebitamento non consente di fare ragionamenti al rialzo per quel che concerne le cedole. C’è però qualche speranza importante in relazione al futuro, ma bisogna lavorare duro per donare nuova solidità a Iren.
I comuni di Reggio Emilia e Parma hanno mostrato qualche tempo fa tutta la loro insoddisfazione, chiedendo a gran voce un raddoppio dei dividendi stessi nel corso delle ultime assemblee di bilancio. I vari municipi coinvolti nella vicenda Iren hanno creato numerose difficoltà, tanto che il predecessore di Doria, Marta Vincenzi, si spesso messo di traverso alle decisioni di Torino e delle altre realtà. Una maggiore coesione, invece, è stata riscontrata in relazione alla fusione ulteriore che potrebbe avvenire con altre aziende che si trovano nell’Italia settentrionale: qualche anno fa questa scelta sarebbe stata più che azzeccata, ora c’è più cautela da utilizzare, ma si attendono delle indicazioni più precise entro la fine dell’estate.