L’assemblea degli azionisti di Tecnocasa si è tenuta due settimane fa, ma l’approvazione del bilancio dello scorso anno è stata resa nota nel corso della giornata di ieri: come ha anche voluto sottolineare Stefano De Palma, il quale è consigliere delegato per la holding in questione, le attività del gruppo sono andate piuttosto bene grazie alla focalizzazione su settori molto specifici, come il franchising di tipo immobiliare, ma anche la mediazione creditizia e la consulenza per il real estate. Non bisogna dimenticare, però, nemmeno la porzione relativa al settore assicurativo.
Quali sono stati i risultati finanziari più interessanti del 2011? Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che il totale delle immobilizzazioni è riuscito a superare i quarantadue milioni di euro, ma non sono stati trascurabili nemmeno il totale dell’attivo circolante (257,31 milioni di euro) e il patrimonio netto dell’azienda (molto vicino ai duecento milioni di euro per la precisione). Dopo aver aggiunto che il valore della produzione è stato pari a 141,34 milioni, che l’utile ante imposte (vale a dire l’utile di una impresa al lordo delle tasse e delle imposte che sono dovute) è stato di poco inferiore ai quarantuno milioni di euro e che l’utile netto si è avvicinato notevolmente ai ventisei milioni, c’è spazio per delle riflessioni molto interessanti.
Che considerazione si può avere di Tecnocasa in questo preciso momento storico? Oreste Pasquali, numero uno e fondatore della compagnia, ha spiegato come questi risultati siano eccezionali, in quanto sono stati conseguiti in un contesto economico davvero difficile e complicato, quindi il loro valore è ancora più alto. Il segreto che Pasquali ha svelato per questi traguardi sta tutto nell’impegno di ogni giorno e nella competenza. Il gruppo può vantare attualmente qualcosa come 3.500 agenzie che sono affiliate, oltre a una presenza capillare in paesi europei come Spagna, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia, Francia e Romania, ma anche in Messico, Thailandia e Tunisia.