Nonostante il calo dei profitti complessivi registrato nel secondo trimestre, Citigroup ha fatto meglio del previsto, con risultati ancora al di sopra delle aspettative degli investitori. Ma per la terza banca americana il recupero non è completo. Citigroup ha pubblicato un utile netto in calo per il secondo trimestre del 2012. Due le ragioni principali che spiegano questo declino: le perdite dovute alla cessione di una quota di circa il 10% nel capitale di una banca turca, e le conseguenze della crisi del credito.
Ma Citigroup ha sorpreso gli investitori. L’utile netto per azione è superiore a quello previsto dagli analisti (89 centesimi per azione) e ammonta a 95 centesimi. Nel complesso, l’utile netto si è attestato a $ 2,9 miliardi, ovvero 2,38 miliardi di euro, contro i 3,34 miliardi di dollari (1,09 dollari per azione) dell’anno precedente.
I risultati della terza banca statunitense per asset, sono strettamente connessi ad una perdita di 424 milioni di dollari sulla vendita di una quota del 10,1% del capitale della banca Ak banca TAS, della Turchia, e a un guadagno di 219 milioni legati a dei cambiamenti nella valutazione del debito di Citigroup.
Il numero di crediti in sofferenza che la banca detiene a titolo di prestiti concessi a privati e imprese si è dimezzato nel corso dell’ultimo anno. E il credito, in generale, si muove in rialzo del 10% rispetto al secondo trimestre 2011.
Un’altra buona notizia annunciata dalla istituzione degli Stati Uniti. La dimensione di Citi Holdings, la bad bank del gruppo incaricata di vendere le attività ritenute non strategiche o danneggiate, si è ridotta del 24%. La controllata Citi Holdings, costituita da asset tossici di cui la banca si sta sbarazzando, ha perso $ 920 milioni, a fronte di una perdita di 611 milioni dollari registrata un anno prima. Citi Holdings detiene oggi il 10% degli asset totali, in flessione rispetto agli 11% annunciati tre mesi fa.
Il fatturato è diminuito del 10% su base annua, a 18,6 miliardi dollari – una cifra leggermente al di sotto delle aspettative degli analisti (18,8 miliardi dollari). “I nostri core business si sono comportati bene anche in un ambiente difficile e hanno generato risultati solidi”, ha affermato Vikram Pandit, amministratore delegato di Citi.
“Abbiamo registrato una forte crescita, sia in termini di produzione di crediti che di depositi, una buona resistenza delle nostre attività di mercato e un fatturato record nel settore dei servizi di transazione”.
Questi risultati, anche se in calo su base annua, mostrano una forma inattesa di resistenza del settore bancario statunitense. Tanto più che i numeri di Citigroup fanno eco a quelli, già al di sopra delle attese, di Wells Fargo e JPMorgan. Ora attendiamo i risultati delle grandi banche di investimento come Goldman Sachs per avere un quadro completo della situazione del settore bancario negli Stati Uniti.