Deutsche Bank ha diffuso risultati in forte calo per il secondo trimestre nei suoi rami Investment Banking e Asset Management: secondo il nuovo gruppo dirigente il perdurare della crisi dell’euro continuerà ad influenzare l’attività. L’utile prima delle imposte della divisione “investimenti” della banca, per anni il core business del gruppo e la principale fonte di profitti del gruppo tedesco, è sceso del 63%, a 357 milioni di euro contro i 969 milioni di un anno prima. Il forte calo dei profitti illustra le sfide cui la nuova leadership di Deutsche Bank è chiamata a far fronte.“La crisi del debito sovrano in Europa continua a pesare sulla fiducia degli investitori e sull’attività dei clienti” nel complesso, hanno detto Anshu Jain e Jürgen Fitschen, che co-presiede il comitato esecutivo della banca, in un dichiarazione.
I ricavi derivanti dalle attività di sales, trading obbligazionario e da altri prodotti del gruppo, registrano un pesante declino, mentre la banca ha ridotto l’assunzione di rischi in un contesto di minori volumi. Deutsche Bank, il cui utile netto si attesta a 661 milioni di euro per il periodo, contro 1,2 miliardi un anno fa, ha spiegato l’aumento della sua base di costi in dollari e sterline con il declino dell’euro. Gli analisti avevano previsto un utile ante imposte di 1,4 miliardi di euro e un utile netto di $ 1 miliardo.
L’evoluzione del reddito netto è paragonabile a quello segnalato da parte dei concorrenti statunitensi di Deutsche Bank, ha detto Konrad Becker, analista di Merck Finck. “Ma in termini operativi, Deutsche è sottoperformato. I costi non sono diminuiti allo stesso ritmo del reddito”, ha aggiunto. Il calo dei ricavi ha comportato un aumento del rapporto delle spese per il personale del 42,3% (+2,9%) nonostante una riduzione dei premi pagati in contanti.
L’esposizione di Deutsche Bank ai paesi periferici della zona euro – Grecia, Portogallo, Spagna, Italia e Irlanda – è rimasta stabile a 3,9 miliardi di euro: il calo del 36% dei titoli sovrani spagnoli detenuti in portafoglio è stato compensato da un aumento del 29% dei titoli di Stato italiani.
L’emorragia nel settore dell’investment banking non sembra arrestarsi. E’ prevista la soppressione da parte di Deutsche Bank di 1900 posti di lavoro, di cui 1500 proprio in tale divisione. La maggior parte dei licenziamenti interesserà le filiali al di fuori della Germania.
Queste misure, che saranno spiegate in dettaglio nel mese di settembre, dovrebbero permettere di risparmiare 350 milioni di euro, e si inseriscono in un piano di riduzione dei costi che ammonta $ 3 miliardi. Inoltre, Deutsche Bank dovrebbe ridurre i propri asset a rischio di ulteriori 29 miliardi di dollari, e spera di raggiungere un livello di tier 1 capital del 10% sul nuovo standard di transizione a Basilea III, entro la fine del primo trimestre 2013, dopo il 9% nei primi mesi del 2013.