Un aumento degli ordini pari a tredici punti percentuali nel secondo trimestre di quest’anno, un calo per quel che concerne i ricavi e un buon assestamento per quel che riguarda il margine operativo lordo (il cosiddetto Ebitda per la precisione): sono questi i risultati finanziari più importanti che Finmeccanica è stata in grado di registrare nei primi sei mesi di questo 2012. In aggiunta, si può anche ricordare come il risultato netto sia cresciuto al netto di una plusvalenza da 443 milioni di euro e relativa alla vendita di una quota del 45% ad Ansaldo Energia.
Tra l’altro, l’indebitamento finanziario netto è cresciuto di undici punti percentuali nel confronto con lo stesso periodo di un anno fa, attestandosi a 4,65 miliardi di euro per la precisione. Su quest’ultimo dato, comunque, ha influito e non poco il classico andamento della stagione estiva della compagnia, dato che gli incassi e i pagamenti commerciali sono stati fin troppo sbilanciati da questo punto di vista. Il numero complessivo dei dipendenti, inoltre, è sceso in sei mesi da 70.474 a 68.813 unità, segno che si è provveduto a qualche licenziamento. I settori strategici di Finmeccanica l’hanno fatta ancora una volta da padrona, in particolare gli elicotteri e l’aeronautica, senza dimenticare l’elettronica per la difesa e la sicurezza.
Lo stesso management si è detto più che fiducioso per quel che concerne gli obiettivi che sono stati prefissati, nonostante si sia consapevoli delle difficoltà finanziarie del momento attuale. Che cosa si può prevedere, quindi, per il 2012? Le previsioni stilate in sede di bilancio lo scorso 31 dicembre sono rimaste immutate, vale a dire ricavi compresi tra i 16,9 e i 17,3 miliardi di euro, con un flusso di cassa operativo tutto sommato positivo e un margine operativo lordo pari a circa 1,1 miliardi di euro. Il numero uno di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, ha parlato di un miglioramento incoraggiante dei principali indicatori.