La data di ieri è stata piuttosto importante per Intesa Sanpaolo, uno dei principali istituti di credito del nostro paese: in effetti, per il gruppo in questione si è trattato della data di regolamento (quella che in gergo anglosassone viene indicata come “settlement date”) per l’acquisto dei titoli subordinati e di tipo senior di sua competenza. Volendo essere più precisi, questi strumenti finanziari dovevano essere stati offerti in maniera valida, nel rispetto di un invito che era stato pubblicato lo scorso 18 luglio.
Di conseguenza, si è provveduto a perfezionare il buy-back (riacquisto) di tutti quei titoli che erano stati offerti per l’acquisto a cui si sta facendo riferimento. Tra l’altro, bisogna anche sottolineare come Intesa Sanpaolo abbia accettato l’invito, e quindi l’acquisizione dei prodotti finanziari, lo scorso 27 luglio, giusto una settimana fa per la precisione. La comunicazione di quest’ultimo giorno, dunque, è quella utile per tutti i dettagli più importanti dell’operazione. In effetti, occorre sottolineare come l’importo complessivo dei titoli subordinati sia pari a oltre 1,147 miliardi di euro, un valore che corrisponde a un prezzo di acquisto aggregato non molto lontano dal miliardo di euro.
I titoli senior, al contrario, prevedono un importo più basso, vale a dire circa 507 milioni di euro, un prezzo che corrisponde a quello di acquisto aggregato e che non a caso si aggira attorno al mezzo miliardo di euro. Un perfezionamento di questo tipo non è certo di poco tempo e i suoi effetti immediati ne sono una chiara conferma: l’utile netto di Intesa Sanpaolo potrà in tal modo registrare un importante beneficio nei primi tre mesi di questo 2012, un vantaggio economico che andrà a ricomprendere l’effetto positivo della chiusura degli strumenti derivati per la copertura del rischio di tasso (circa 220 milioni di euro), vale a dire sette centesimi di punto per quel che riguarda la componente primaria del capitale.